Giallo di Grosotto: l’orma della scarpa su Veronica, un’altra prova della crudeltà

L'impronta di una sua scarpa sulla canottiera di Veronica Balsamo. L’ultimo indizio contro Emanuele Casula, che continua a proclamarsi innocente, dove si nota la corrispondenza tra i solchi nella gomma e l’impronta sporca di fango lasciata sull’indumento della fidanzata di Susanna Zambon

Scarpa e impronta di Casula accusato dell'omicidio di Veronica Balsamo

Scarpa e impronta di Casula accusato dell'omicidio di Veronica Balsamo

Sondrio, 10 ottobre 2014 - L'impronta di una sua scarpa sulla canottiera di Veronica Balsamo. L’ultimo indizio contro Emanuele Casula, che continua a proclamarsi innocente, dove si nota la corrispondenza tra i solchi nella gomma e l’impronta sporca di fango lasciata sull’indumento della fidanzata. Molto probabilmente, pensano gli inquirenti, Emanuele ha tenuto con il piede la ragazza a terra, mentre le spaccava la testa con una pietra. Lui intanto ha lasciato il carcere di Sondrio mercoledì pomeriggio ed è stato trasferito in quello di Monza. Emanuele Casula, il 18enne apprendista saldatore di Grosotto accusato di aver ucciso la fidanzata 23enne Veronica Balsamo, trovata morta in un piccolo dirupo all'alba del 24 agosto, e di aver cercato di uccidere anche Gianmario Lucchini, lo sfortunato chierichetto 32enne che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato e potrebbe aver assistito al delitto o alla fuga del giovane grosottino non può stare nel piccolo penitenziario valtellinese. Il trasferimento era nell'aria e mercoledì attorno alle 14 è arrivata la notifica della decisione presa dal Ministero dell'Interno su richiesta anche della Procura di Sondrio.

Scarpa e impronta di Casula accusato dell'omicidio di Veronica Balsamo

La Casa circondariale di via Caimi, infatti, è un carcere di serie D2 non adatto ad ospitare detenuti accusati di reati tanto gravi, per di più commessi nella stessa provincia dove ha sede il carcere e in danno a persone del posto. Non si poteva quindi garantire l'incolumità del giovane, da qui la decisione di trasferirlo a Monza, dove oggi il suo avvocato, Francesco Romualdi, andrà a visitarlo. Nei giorni scorsi, invece, sono stati i genitori a fare visita ad Emanuele Casula per la prima volta. «Loro credono alla sua innocenza e lo appoggiano – afferma l'avvocato Romualdi – e ovviamente sono preoccupati, sicuramente il mio assistito patisce la condizione della detenzione».

«Fondiamo la linea difensiva sulla possibilità che ci siano altre persone coinvolte – prosegue il legale sondriese- è impossibile in così pochi minuti fare quello che la Procura dice il mio assistito avrebbe compiuto». Non sono d'accordo, ovviamente, gli inquirenti, che sostengono invece che Emanuele avrebbe avuto il tempo per uccidere la giovane fidanzata e poi, nella fuga, per ferire gravemente Lucchini, trovato sulla strada verso l'impunità. E il chierichetto, intanto, dà ogni giorno timidi segnali di miglioramento, ma non è ancora in grado di parlare e raccontare cosa sia successo. La sua famiglia ha nominato un legale, l'avvocato Antonio Sala Della Cuna, e una parente afferma: «Stiamo vivendo un dolore immenso, la nostra priorità ora è che Gianmario torni a stare bene».