Omicidio Grosotto, Casula a processo: chiesti 11 milioni di risarcimento

Il legale della famiglia Balsamo: "non c’è una somma che può risarcire le parti civili dal dolore che hanno provato. Non esiste" di ALESSIA BERGAMINI

Omicidio Grosotto, nuova udienza del processo Casula (National Press)

Omicidio Grosotto, nuova udienza del processo Casula (National Press)

Sondrio, 21 gennaio 2016 - E’ una richiesta di risarcimento milionaria quella avanzata dagli avvocati delle parti civili nel corso del processo a carico di Emanuele Casula, accusato dell’omicidio di Veronica Balsamo e del tentato omicidio di Gianmario Lucchini. Undici milioni di euro in totale (6 per la famiglia di Veronica e 5 per quella di Lucchini), una cifra elevatissima anche se, come ha evidenziato l’avvocato Enza Mainini, legale della famiglia Balsamo, «non c’è una somma che può risarcire le parti civili dal dolore che hanno provato. Non esiste...».

A riprova della sofferenza della famiglia di Veronica c’è la decisione dei familiari della giovane uccisa di non presenziare in aula durante le udienze. «Questi sono giorni pesantissimi, molto intensi e difficili da gestire, per emozioni che ritornano, il dolore, la perdita irrimediabile - ha aggiunto l’avvocato al termine dell’udienza tenutasi ieri in tribunale a Sondrio - Però sono anche sereni nella consapevolezza di sapere che tante persone di sono occupate di loro,  che hanno studiato e raccolto tutti gli elementi necessari per affrontare il processo e per renderlo il più trasparente possibile».

Il processo, con rito abbreviato, si svolge a porte chiuse. Davanti al giudice Fabio Giorgi,  i legali delle parti civili hanno puntato l’attenzione sull’imputabilità di Emanuele Casula e sulla sua capacità di intendere e volere al momento dei fatti, avvenuti nell’agosto 2014. Al termine dell’udienza Casula è stato riaccompagnato nel carcere di Monza, farà ritorno a Sondrio giovedì prossimo, il 28 gennaio, quando è in calendario l’arringa difensiva del suo avvocato, Francesco Romualdi.