Grosotto, uccise la fidanzata Veronica: ecco perchè Casula rischia l'ergastolo

Parla l’avvocato Antonio Sala Della Cuna, che nel processo difende gli interessi di Lucchini e del fratello di ALESSIA BERGAMINI

Omicidio di Grosotto, Emanuele Casula in tribunale a Sondrio (National Press)

Omicidio di Grosotto, Emanuele Casula in tribunale a Sondrio (National Press)

Sondrio, 16 gennaio 2016 - Avendo fatto richiesta di essere giudicato con rito abbreviato l’imputato può beneficiare di uno sconto pari a un terzo della pena. In caso di condanna all’ergastolo, il beneficio si traduce in una pena a «soli» trent’anni di reclusione. Il diciannovenne di Grossotto, Emanuele Casula, a processo per l’omicidio di Veronica Balsamo, il tentato omicidio di Gianmario Lucchini e altri reati di minore gravità commessi nell’agosto 2014, però, rischia comunque la condanna al carcere a vita.

Il perché lo ha spiegato l’avvocato Antonio Sala Della Cuna, che nel processo che vede imputato il giovane valtellinese, difende gli interessi di Lucchini (l’uomo ferito a colpi di cacciavite da Casula e ridotto in stato di coma neurovegetativo) e del fratello di quest’ultimo, costituitosi parte civile. «Tecnicamente la richiesta della pubblica accusa è l’ergastolo, ma qui si parla di una pluralità di reati che non sono stati considerati avvinti dal vincolo della continuazione. Reati, quindi, considerati a sé stanti – ha specificato il legale, al termine della prima udienza, tenutasi giovedì scorso – Il codice di procedura penale dice che, anche in caso di abbreviato, se ci sono più imputazioni, se per un reato fra questi è previsto l’ergastolo e per gli altri (anche solo per uno) è prevista pena superiore ai cinque anni, si deve applicare la pena dell’ergastolo con isolamento diurno. Se si sta procedendo con rito abbreviato e viene applicato l’ergastolo con isolamento diurno, per beneficio del rito la diminuente è che viene eliminato l’isolamento diurno».

Nel caso specifico, quindi, la pena irrogabile ad Emanuele Casula è l’ergastolo con isolamento diurno, che verrebbe ridotta al «solo» ergastolo grazie alla scelta del rito alternativo. Una prospettiva drammatica che, come dichiarato dal difensore del grosottino, l’avvocato Francesco Romualdi, non lascia tranquilli. «Non siamo preoccupati dall’udienza di oggi – aveva dichiarato giovedì, all’uscita dal tribunale – Lo siamo in generale. Visto quello che il mio assistito ha commesso e ammesso è ovvio che siamo preoccupati di quello che potrà essere l’esito». Il processo a carico di Emanuele Casula prevede ancora due udienze: giovedì 21 gennaio, quando prenderanno la parola gli avvocati delle parti civili – Sala Della Cuna per i Lucchini, e l’avvocato Enza Mainini per i genitori, il fratello e la nonna materna di Veronica Balsamo – e giovedì 28 gennaio, per l’arringa difensiva tenuta dall’avvocato Romualdi.