Gravi danni agli apicoltori dal colpo di coda dell’inverno

Sondrio, Coldiretti mette in guardia i consumatori: "In vendita adesso molti prodotti importati dalla Cina"

Il colpo di coda dell’inverno delle ultime due settimane non ha provocato danni solo ai meleti, a rischio c’è anche la produzione di miele di acacia che rischia di essere compromessa dal gelo che ha bruciato le gemme degli alberi di robinia.

Inverno caldo e primavera con le gelate stanno dunque creando gravi problemi agli alveari. Le api hanno scarsa disponibilità di raccogliere nettare, a causa delle basse temperature, e in molti casi vanno nutrite artificialmente: e questo aggiunge ulteriori costi al danno, in un momento di difficoltà generalizzata per il settore agricolo. "Non va dimenticato che le api sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori – commenta la presidente di Coldiretti Sondrio, Silvia Marchesini -. Un singolo insetto visita in genere circa cinque mila fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele". Oltre che ambientale, il danno è anche economico. La svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha portato all’aumento del 13 per cento degli acquisti familiari di miele nel 2020 ma sugli scaffali dei supermercati italiani già più di un vasetto di miele su due viene dall’estero con il rischio di consumare prodotti di bassa qualità. "Il nostro consiglio è di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole o nei mercati di Campagna Amica che si tengono a Sondrio, Morbegno, Bormio e Tirano – conclude la presidente Marchesini -. Nel territorio italiano non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina". Problemi per gli apicoltori ci sono anche sul Lario.R.C.