Gli operai pagati di più Per lavorare un mese meno

Cernusco, Technoprobe a pieno regime 24 ore su 24. Ora l’accordo sindacale

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CERNUSCO

di Daniele De Salvo

Pagati di più per lavorare un mese in meno. Succede alla Technoprobe, colosso della microelettronica di Cernusco Lombardone, dove i vertici della Spa - con sedi in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Singapore, Filippine, Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Cina, che valgono complessivamente almeno 3 miliardi e mezzo di euro e nel 2021 hanno fatturano circa 400 milioni di dollari - hanno siglato un contratto integrativo aziendale con i rappresentanti sindacali dei 1.600 dipendenti in forze al polo produttivo brianzolo sugli oltre 2.300 totali. L’accordo prevede l’istituzione di turni 24 ore su 24, 7 giorni su 7 a ciclo continuo per garantire una produzione sempre crescente e più richiesta di indispensabili schede per testare semiconduttori. La nuova organizzazione comporta tuttavia la "perdita" di 136 ore di lavoro all’anno tra notturni, domenicali e festivi a orario ridotto e riposi. Eppure gli "Steve Jobs della Brianza", che nel 1995 hanno fondato in un garage quella che è diventata una multinazionale, garantiscono ai dipendenti coinvolti la piena retribuzione e l’intera maturazione di ferie, tredicesima e di tutti gli altri istituti. Le maggiorazioni comporteranno un aumento di stipendio di migliaia di euro. Sale pure il premio di risultato, che può arrivare oltre i 5 mila euro. E non è finita: entro il 31 maggio 2023 verranno assunti a tempo indeterminato almeno altri 150 dipendenti. Dopo 12 mesi invece che 24 di lavoro con contratto a termine scatta, inoltre, in automatico l’assunzione stabile definitiva: vale lo stesso per chi è reclutato tramite agenzie interinali.

La possibilità di trasformare il tempo pieno in part-time è estesa invece al 15% dei dipendenti rispetto al 4% previsto dalla contrattazione collettiva nazionale. Sono state infine definite le modalità per lo smart working con orari precisi per garantire il diritto alla disconnessione e l’assegnazione degli strumenti informatici necessari per lavorare da casa. "Un accordo di grande qualità per costruire una società e un’economia nuove – esultano Gabriele Fiore di Fim Cisl e Maurizio Oreggia di Fiom Cgil con i delegati della Rsu -. Garantisce la conciliazione famiglia-lavoro, contrasta il precariato, assicura un significativo miglioramento delle condizioni di vita e più diritti reali". "Il segreto del nostro successo sono i dipendenti", ha spiegato dal canto suo Giuseppe Crippa, 87 anni, patron della Cupertino della Brianza.