La Valtellina ricorda Giuseppe Zamberletti: "Salvò mille vite"

Il padre della Protezione civile e l’alluvione del 1987: "Una catastrofe evitata grazie alle sue capacità"

Evacuazione della popolazione per l'alluvione del 1987 (Anp)

Evacuazione della popolazione per l'alluvione del 1987 (Anp)

Sondrio, 29 gennaio 2019 - «Una figura autorevole che conosceva la materia e ha saputo, in poco tempo e sotto pressione, prendere le decisioni giuste e intervenire con sollecitudine». Roberto Marchini, presidente della Provincia di Sondrio per 10 anni, dal 1980 al 1990, ricorda così Giuseppe Zamberletti, creatore della Protezione civile morto alcuni giorni fa all’età di 85 anni.

In Valtellina il suo nome è legato a doppio filo con l’alluvione del 1987: Zamberletti rimase dieci giorni nella zone devastate da acqua e frane, prese decisioni che salvarono vite, prima di essere sostituito nel suo ruolo di coordinatore dall’allora ministro Remo Gaspari. In quei dieci giorni di profonda emergenza, accanto a Giuseppe Zamberletti c’era proprio Marchini, che ora ricorda quel periodo e una figura tanto importante per la Valle. «Ricordo come fosse ieri - afferma l’allora presidente provinciale -. La notte di quel tragico 18 luglio, quando tutto ebbe inizio, riuscimmo ad arrivare a Sondrio prima che la strada fosse bloccata, probabilmente siamo stati gli ultimi a poter passare. Da allora abbiamo vissuto dieci giorni estremamente intensi, ricordo l’emergenza ma anche che ho avuto l’onore di stare a stretto contatto con una persona davvero eccezionale sul piano dei rapporti umani e che sapeva dare un senso di sicurezza e sostegno agli amministratori locali. Una figura credibile e autorevole, conosceva perfettamente la materia, sapeva come intervenire con sollecitudine. Infatti, nel giro di 6 ore dalla notte tristemente famosa del 18 luglio, non appena il tempo ha consentito la possibilità agli elicotteri di alzarsi in volo, ha messo in campo uno spiegamento di forze di varia natura perfettamente coordinato. Senza la sua presenza, senza una concertazione tanto capace, i danni sarebbero stati molto più pesanti».

Tra le decisioni che rimarranno nella storia dell’alluvione del 1987, c’è certamente l’evacuazione di oltre mille persone che permise di salvare molte vite. «Una decisione tempestiva consentì di salvare oltre mille persone nella Valtellina colpita dalla tragica alluvione - le parole proprio di Giuseppe Zamberletti nel 2017, nel corso di un convegno per il trentennale dell’alluvione -. Mi consultai a lungo con Michele Presbitero, responsabile dei geologi della Lombardia, e si decise di disporre l’immediata evacuazione di più di mille abitanti e lo sgombero si completò la sera prima della caduta della gigantesca frana del pizzo Coppetto che in realtà si chiama Zandilla. Se non avessi preso quel provvedimento sarebbe stata una strage».