Accusato di abusi sessuali, una paziente: "Tentò di baciarmi durante la visita"

L'ex primario di Ginecologia dell’ospedale di Chiavenna, ora sospeso dal servizio, accusato di abusi sessuali nei confronti di diverse sue pazienti di CARLALBERTO BIASINI

Il dottor Spellecchia

Il dottor Spellecchia

Chiavenna, 16 aprile 2016 - «Ha tentato di baciarmi durante una visita e l’ho respinto». Così una teste, molto provata e imbarazzata, ieri mattina davanti ai giudici del Tribunale di Sondrio per il processo nei confronti di Domenico Spellecchia, l’ex primario di Ginecologia dell’ospedale di Chiavenna, ora sospeso dal servizio, accusato di abusi sessuali nei confronti di diverse sue pazienti. Ieri, davanti al Collegio giudicante (composto dal presidente Pietro Della Pona e dai giudici Barbara Licitra e Barbara Della Nave) hanno deposto quattro persone.

In aula, una seconda donna ha risposto ai magistrati di non essersi accorta di nulla di strano in merito alla visita effettuata a suo tempo dal dottor Spellecchia, ma di aver preso coscienza dai fatti solo dalle immagini registrate dagli investigatori della Questura di Sondrio, grazie alle telecamere piazzate nell’ambulatorio. La prossima udienza del processo a porte chiuse, che ha preso avvio nel gennaio scorso, è fissata al 6 maggio. Verranno sentite tutte le parti offesi e quelli civili.

A fronte di 19 casi contestati dagli inquirenti il camice bianco si è sempre difeso: «Accuse false. Inventate». L’arresto del medico era scattato dopo circa 5 mesi di indagini, partite prima dalla segnalazione agli uffici dell’allora Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, poi dall’esposto formale in Procura di una paziente che aveva denunciato abusi durante una visita ginecologica.  Grazie ai filmati di alcune telecamere, piazzate nello studio dove il medico visitava le pazienti, gli investigatori hanno avuto la conferma della denuncia della donna e hanno trovato altri casi analoghi (sono 4 le denunce in totale).  A fronte delle accuse pesantissime esiste però un gruppo di donne, pazienti del medico, che lo difendono dai primi momenti dell’arresto, tanto che nelle settimane scorse, mamme, papà con figli piccoli si sono presentati davanti al Tribunale del capoluogo per manifestare la loro vicinanza al ginecologo 55enne, originario di Scampitelli, in provincia di Avellino. Hanno indossato magliette colorate con una scritta a sostegno del «dott». Il ginecolo, che ha sempre specificato che le donne visitate non erano mutuate ma sue pazienti (da qui un rapporto di fiducia), è difeso dagli avvocati Giuseppe Romualdi e Lino Terranova.