Giallo al museo, tocca ai “Ris delle mummie“

Un’indagine svelerà il mistero dei resti provenienti dall’Antico Egitto. Sembrano appartenere a più persone

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ERBA (Como)

Una mummia e tanti misteri. Quelli che oltre un secolo alimentano i resti donati all’inizio del ’900 al Museo civico archeologico di Erba dagli eredi del marchese Francesco Majnoni d’Intignano, che li riportò in patria dopo essere stato per anni Console Generale d’Italia al Cairo. Si tratta di una testa, una mano e un piede risalenti ad a un periodo che va dal X-VI secolo a.C, quando l’Antico Egitto era retto dai faraoni che vanno dalla XXII alla XXIV dinastia. Si è sempre pensato che i resti appartenessero a un’unica mummia, ma studi recenti compiuti tecniche di indagine simili a quelli che vengono utilizzati dalla Polizia scientifica che per risolvere i casi dei delitti irrisolti, hanno permesso di stabilire che in realtà appartengono a tre figure distinte. Nel caso della testa analisi approfondite hanno permesso addirittura di risalire alle cause della morte. "I reperti devono essere sottoposti con urgenza ad un intervento di restauro - spiegano i responsabili del Museo civico - Il progetto comprenderà inoltre analisi sui reperti e studio scientifico, che saranno realizzati in collaborazione con un’equipe multidisciplinare di archeologi, antropologi e restauratori. Gli interventi saranno costantemente affiancati da una serie di iniziative per il pubblico, da una mostra e dal rinnovamento della sezione egizia".

Tutte le fasi saranno condotte in collaborazione con il Mummy Project Research, un centro di ricerca e di sviluppo di iniziative culturali con sede operativa presso il Fatebenefratelli di Milano, con pluriennale esperienza sul campo. L’iniziativa è sostenuta dal Rotary Erba Laghi e dalla Fondazione provinciale della Comunità comasca onlus, si punta a raccogliere grazie alle donazioni almeno 3mila euro ai quali si aggiungeranno i contributi delle associazioni.

"È stata già avanza alla Soprintendenza la richiesta per ottenere il nulla osta rispetto al restauro - fanno sapere dal museo - Preliminarmente, saranno condotte anche delle analisi che consentiranno di calibrare meglio il restauro e ottenere nuove informazioni utili". L’importanza delle mummie per gli antichi Egizi è legata alla loro fede politeista e all’idea che la possibilità di un’altra vita dopo la morte fosse garantito solo a patto di conservare intatto il suo corpo, la “casa“ in cui l’anima doveva fare ritorno.

Infatti secondo gli antichi Egizi quando una persona moriva la sua anima volava via dal corpo sotto forma di uccello e solo dopo che ogni fase della mummificazione era stata portata a termine la vita tornava al corpo. Una tradizione che ammanta di mistero e rende ancor più affascinante il giallo che cela dietro la mummia, anzi le mummie di Erba.

Roberto Canali