Gallivaggio, la frana rallenta e si pensa al tunnel

La massa rocciosa, al momento, si muove di pochi millimetri al giorno

Frana Gallivaggio

Frana Gallivaggio

San Giacomo Filippo (Sondrio), 1 maggio 2018 - La frana di Gallivaggio ha subito una notevole decelerazione: la massa rocciosa, al momento, si muove di pochi millimetri al giorno. A fornire questi incoraggianti dati è Arpa Lombardia, Agenzia regionale per la protezione ambientale, impegnata costantemente nel monitoraggio della frana che interessa la Valle Spluga dal 13 aprile scorso.

Nella serata di ieri gli amministratori locali, unitamente ai tecnici della Protezione civile e di Arpa, hanno convocato una riunione presso il Comune di Campodolcino.  In quella sede si è tentato di spiegare alla popolazione la situazione in cui si trovano i 5mila metri cubi di roccia che minacciano il santuario di Gallivaggio e la strada statale 36. «Al momento non siamo in grado di quantificare le tempistiche necessarie alla definitiva risoluzione del problema» fanno sapere i tecnici.  La strada statale 36 continua ad essere aperta, con servizio di guardiania, nelle tre fasce orarie protette – dalle 6 alle 8, dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20 – e tale situazione si protrarrà, a quanto pare, per un tempo ancora indefinito.

«Non possiamo fare altro che attendere l’evolvere della situazione – commenta il sindaco di Campodolcino, Enrica Guanella – Speriamo che la relazione dell’esperto, attesa per i prossimi giorni, possa essere incoraggiante. Per ora, fortunatamente, nessuno si è fatto male e questo, forse, è già un miracolo». Nel frattempo il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, ha convocato, per giovedì prossimo, una riunione con tecnici ed amministratori, nel corso della quale verrà analizzata e discussa la relazione del professor Nicola Casagli, consulente della Protezione civile e autorità indiscussa in materia di frane.

Nonostante il parziale isolamento, i pesanti disagi, i 1.500 abitanti di Madesimo e Campodolcino non sono rimasti inattivi: numerose le firme raccolte a favore del traforo tra lo Spluga e la Mesolcina, la cui realizzazione garantirebbe un’ulteriore via di accesso alla Valle Spluga. «Ovviamente – commenta l’ex primo cittadino di Campodolcino, Giuseppe Guanella, promotore e portavoce del comitato «Traforo SplugaMesolcina» – se avessimo a disposizione un ulteriore collegamento con la vicina Svizzera la Valle Spluga non avrebbe da temere nè la chiusura invernale del Passo nè fenomeni franosi di questo tipo».