Cadono massi sulla Statale, a Gallivaggio torna l'incubo frane

Ore di apprensione a San Giacomo Filippo

Massi sulla Statale 36 di Gallivaggio (Anp)

Massi sulla Statale 36 di Gallivaggio (Anp)

San Giacomo Filippo (Sondrio), 11 ottobre 2019 - Ore di apprensione ieri mattina quando, a San Giacomo Filippo, alcuni piccoli massi hanno invaso la Statale 36, all’altezza di Gallivaggio, comportando la chiusura della carreggiata per alcune ore. Poco dopo le 5.30 un masso si è staccato dalla montagna – in un’area di molto sottostante a quella interessata dai fenomeni franosi dello scorso anno – e, spezzandosi in alcune schegge, del diametro di una decina di centimetri, ha invaso la sede stradale.

«Per precauzione abbiamo subito chiuso la strada – ha sottolineato il presidente della Cm della Valchiavenna, Davide Trussoni – e i tecnici si sono adoperati per riaprire al transito il bypass di Gallivaggio». La pista alternativanon era ancora stata completamente ripristinata dai danni provocati dal maltempo del 12 giugno e sono state necessarie alcune ore per effettuare la pulizia della carreggiata e i piccoli interventi per poterla riaprire. «Alle 9 circa il bypass era già transitabile e – prosegue Trussoni – nonostante il formarsi di qualche coda i disagi sono stati contenuti». Per tutta la giornata di ieri, quindi, i collegamenti tra Campodolcino, Madesimo e il resto della Valchiavenna sono stati garantiti dalla pista alternativa – percorribile a senso unico alternato grazie alla regolamentazione semaforica del traffico – ma, se il sopralluogo che i tecnici effettueranno oggi non dovesse presentare criticità, la 36 dovrebbe, in giornata, essere nuovamente aperta al transito.

«Da quanto emerso dagli strumenti di monitoraggio della frana – commenta il presidente della Cm – e da un primo sopralluogo effettuato dai tecnici dell’ente montano e da quelli di Arpa non è stato rilevato alcun movimento significativo, a conferma che è stato solo un evento singolo». Il rischio di una chiusura prolungata della carreggiata – che, nonostante la presenza del bypass avrebbe comportato non pochi disagi per i 1500 abitanti della Valle Spluga – sembrerebbe essere, quindi, scongiurato. «Ieri abbiamo preferito mantenere la chiusura della 36 – conclude Trussoni – per permettere ai tecnici di effettuare tutti i sopralluoghi necessari e per garantire la massima sicurezza degli automobilisti».