San Giacomo Filippo, partono i lavori per il vallo salva-santuario

L’apertura del cantiere è prevista entro l’inverno. L’appalto è stato assegnato a due imprese piemontesi

Nella zona del santuario di Gallivaggio a breve inizieranno i lavori (Anp)

Nella zona del santuario di Gallivaggio a breve inizieranno i lavori (Anp)

San Giacomo Filippo, 12 novembre 2019 - Affidati i lavori per la realizzazione del vallo paramassi a Gallivaggio: l’apertura del cantiere è prevista entro l’inizio dell’inverno. È stato assegnato la scorsa settimana – ad un’associazione di due imprese piemontesi – l’incarico di ripristinare il vallo paramassi a Gallivaggio che, nella primavera del 2018, aveva impedito alle oltre 7mila e 500 tonnellate di detriti di investire in pieno il santuario e la strada statale 36. «Entro la fine del mese – sottolinea il presidente della Comunità montana della Valchiavenna, Davide Trussoni – dovremmo incontrare i rappresentanti delle imprese per sottoscrivere il contratto. Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a concludere un iter molto lungo ed impegnativo, sia per l’importo dei lavori – 2milioni e 400mila euro che hanno visto un ribasso del 24% in gara d’appalto – sia per i tempi previsti per la realizzazione del nuovo vallo. Al momento è impossibile dare delle tempistiche certe ma il cronoprogramma, che speriamo di riuscire a rispettare, prevede 300 giorni».

La realizzazione del vallo paramassi consentirà di riportare la sicurezza della rete viaria della Valle Spluga alle condizioni antecedenti ai primi movimenti del fronte franoso dell’anno scorso. La frana di Gallivaggio – staccatasi nel maggio del 2018 – aveva tenuto in scacco i mille e 500 abitanti della Valle Spluga interrompendo, in tutto o solamente in parte, la circolazione dell’unica strada in grado di mantenere i collegamenti con il resto della Valchiavenna. Dopo mesi di incertezze e di disagi, una volta cessato, con il crollo, l’imminente pericolo, erano iniziati immediatamente i lavori per la realizzazione della bretella alternativa - costruita, al costo di 900mila euro, in soli 30 giorni – grazie alla quale è stato possibile effettuare in sicurezza, continuando a garantire i collegamenti, i lavori di messa in sicurezza del corpo franoso rimasto in quota. Con il ripristino del vallo sarà inoltre possibile avviare i lavori di restauro del santuario di Gallivaggio, pesantemente danneggiato, anche se non distrutto, dalle schegge della frana. I lavori – costo stimato in 6 milioni di euro, che in parte verranno stanziati da Regione Lombardia, in parte dalla diocesi di Como e in parte dalle donazioni dei fedeli – verranno suddivisi in tre distinte fasi.

Con il primo lotto si procederà alla realizzazione delle opere di consolidamento della struttura del santuario. Oltre a riparare i danni che la frana ha causato ai muri e alle volte si provvederà a ricostruire completamente il tetto: per questa fase saranno necessari 1milione e 970mila euro. Con il secondo step – 2milioni e 115mila euro – si darà avvio alle opere di restauro degli affreschi, dell’intonaco e degli stucchi. In questo lotto dei lavori si provvederà anche a deumidificare tutto l’ambiente: le opere provvisorie, realizzate in soli 30 giorni, hanno infatti evitato il grosso ma alcune infiltrazioni d’acqua si sono comunque verificare. In ultimo, con una spesa stimata di 150mila euro, si procederà al ricollocamento degli arredi sacri evacuati prima della frana e al ripristino dell’organo settecentesco, al cui interno si sono accumulati polvere e detriti che ne rendono impossibile l’utilizzo. Nel progetto sono previsti anche i fondi per ripristinare tutto il piazzale e la scalinata antistante il luogo di culto, la casa del pellegrino e il campanile.