Gallivaggio, al via i lavori per proteggere il santuario

Si procede con il vallo paramassi nell’Intervento da 2,3 milioni di euro dopo la grande frana del 2018. L’area sarà in sicurezza entro giugno

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La posa delle reti sul versante franato a Gallivaggio

di Michele Broggio

Sono stati avviati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione del vallo paramassi a Gallivaggio, nel territorio comunale a San Giacomo Filippo. "Si tratta della fase più significativa – sottolinea i presidente della Comunità montana della Valchiavenna Davide Trussoni - che vedrà la realizzazione di un vallo in “terre armate“ recuperando il materiale della frana e che, salvo imprevisti, si dovrebbe concludere nel giugno del 2021". Gli interventi sul vallo sono stati resi possibili da quelli completati, nello scorso novembre, in quota con la posa delle reti sopra al santuario. La soluzione progettuale, scelta dopo attente valutazioni, ruota attorno al ricoprimento di circa 45 mila metri quadrati della parete mediante la posa di una serie di 13 moduli di rete lunghi 270 metri e larghi metri, trasportati grazie all’aiuto di un elicottero Kamov in grado di sollevare fino a 5000 chili. I lavori, dell’importo complessivo di 2 milioni e 300mila euro, dovrebbero concludersi in 370 giorni – quindi, salvo imprevisti, l’area sarà messa in sicurezza a giungo del 2021 - e consentiranno di realizzare un’importante opera di difesa passiva contro i fenomeni franosi non solo nei confronti del santuario di Gallivaggio ma anche, e sopratutto, della SS36. L’area, teatro dell’imponente frana – oltre 7mila e 500 tonnellate di detriti – che nel 2018 tenne per alcuni mesi in scacco i 1.500 abitanti della Valle Spluga, sarebbe in movimento tanto che alcuni smottamenti minori sono stati registrati in seguito all’evento principale.

Una volta completati tutti gli interventi la statale 36 potrà dirsi in totale sicurezza e non sarà più necessario ricorrere all’utilizzo della bretella alternativa – e provvisoria – realizzata proprio per garantire i collegamenti tra i comuni di Campodolcino e Madesimo ed il resto della Valchiavenna. A dover attendere il ripristino del vallo sono gli interventi di restauro – costo stimato di 6 milioni di euro - del santuario di Gallivaggio: il luogo di culto, pur non essendo investito direttamente dalla frana è rimasto fortemente danneggiato.