Altre tre frane in Val Bregaglia: aumentano i disagi per i frontalieri/ FOTO

I lavoratori sono costretti a passare dallo Spluga o andare a Lugano

STOP La dogana a Villa  di Chiavenna Chi la supera tutti i giorni per motivi di lavoro è costretto ad allungare il tragitto (National Press)

STOP La dogana a Villa di Chiavenna Chi la supera tutti i giorni per motivi di lavoro è costretto ad allungare il tragitto (National Press)

Villa di Chiavenna, 2 settembre 2017 - L'allarme frane in Val Bregaglia non sembra avere fine, altri tre smottamenti sono scesi tra la tarda sera di giovedì e la mattinata di ieri causando gravi disagi alla viabilità. Prima una nuova colata attorno alle 21.30 di giovedì sera, sul villaggio di Bondo, poi ne è scesa una seconda attorno alle 3 che ha raggiunto la piccola località di Spino, sull’altro lato del fiume Maira.

La rilevante entità della colata ha riempito rapidamente il bacino di contenimento per poi tracimare seppellendo anche la vecchia strada di Spino, che veniva usata per garantire la viabilità e ha indotto, oltre alla ovvia chiusura del collegamento, anche ulteriori evacuazioni. Due persone sono state addirittura sfollate con l’ausilio dell’elicottero. In molti se ne erano già andati di loro iniziativa. A Spino, diverse case sono state danneggiate. A Sottoponte (Promontogno) e a Bondo sono stati demoliti alcuni edifici. E alcune strade del villaggio che fino ad ora erano state risparmiate, sono state allagate dal fango. E ora l’innalzamento, a causa dei detriti, del fiume Maira e del torrente Bondasca stanno mettendo a rischio la vecchia e la nuova strada cantonale della Bregaglia. Se entrambe dovessero venir sommerse, non ci sarebbero più vie di comunicazione attraverso la valle. La Maira scorre sui detriti della frana, quindi parecchi metri al di sopra del suo normale alveo, indica in un comunicato odierno il Comune di Bregaglia. Anche il ponte sopra il fiume è stato sommerso. La nuova strada cantonale, sulla sinistra del fiume Maira, è già stata completamente inondata ed è chiusa da giorni, dopo la prima imponente frana, e anche l’argine risulta fortemente danneggiato. Attualmente si valuta di posizionare dei grossi massi per evitare che anche la vecchia via, a destra del fiume, venga sommersa. Attualmente anche questa, che negli ultimi giorni di emergenza era aperta e garantiva il transito anche dei frontalieri valchiavennaschi, ovviamente è chiusa e lo sarà sicuramente per diversi giorni. Una terza frana ha poi interessato ieri mattina la Val Bregaglia e la strada del Maloja ora è interrotta in due punti. La frana si è staccata finendo sulla strada fra Vicosoprano e Casaccia, occupando la carreggiata, in almeno due punti, per qualche centinaio di metri e causandone la relativa chiusura. Per raggiungere la Svizzera dalla Valchiavenna ora è necessario passare per il Passo dello Spluga o per Lugano, oppure, ancora, dalla parte opposta della provincia di Sondrio ossia da Tirano. E sempre ieri, pale meccaniche al lavoro sul Rio Scianno a Isolaccia per il materiale sceso dai monti.