Cengalo, rischio di nuove frane

Ad un anno dalla tragedia che costò la vita a 8 persone un fronte roccioso di 3milioni di metri cubi ha ripreso il movimento verso il basso

La frana sul Pizzo Cengalo (Orlandi)

La frana sul Pizzo Cengalo (Orlandi)

Valchiavenna, 17 agosto 2018 - Il Cengalo torna a fare paura: ad un anno dalla frana che costò la vita a 8 persone un fronte roccioso di 3milioni di metri cubi ha ripreso il movimento verso il basso. Le autorità elvetiche, costantemente impegnate nel monitoraggio del fianco della montagna avvisano che, qualora i movimenti dovessero perdurare, molto probabilmente si verificherà un distacco di circa un milione di metri cubi. Questo è quanto emerso nel corso della conferenza tenutasi lunedì sera a Stampa, ad un anno dall’evento che, il 23 agosto 2017, mise in ginocchio la Val Bondasca in Svizzera.

A seguire da vicino l’evolversi della situazione non sono solamente le autorità elvetiche: se si dovesse verificare un peggioramento della situazione anche la Valchiavenna potrebbe risultare coinvolta: «Al momento – spiega il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta – non ci sono emergenze in corso. Per ora manteniamo aperto un canale informativo con le autorità elvetiche e rimaniamo in una fase di preallerta. Per ora ci stiamo impegnando per condividere le informazioni a tutti i livelli». Per il momento le autorità – insieme ad A2a, l’azienda responsabile dell’invaso di Villa di Chiavenna, e ai Vigili del fuoco – si stanno attenendo al protocollo di emergenza approvato la scorso anno quando, a causa della frana del Pizzo Cengalo, per alcuni giorni anche la Valchiavenna era stata ostaggio della frana.

«Le azioni da intraprendere per gestire al meglio l’invaso di Villa di Chiavenna – spiega Della Bitta – scattano in maniera automatica. Qualora la portata in entrata nell’invaso dovesse superare una certa soglia la diga verrebbe aperta in modo da mantenere l’invaso vuoto, pronto ad accogliere eventuale materiale in eccesso». Da quanto emerso, quindi, il verificarsi di un nuovo ed imponente fenomeno franoso sarebbe solo questione di tempo, tanto che permane ad oggi la chiusura dei sentieri della Val Bondasca, ma il presidente della Provincia rassicura: «Ad oggi la situazione, pur rimanendo strettamente monitorata, è tranquilla e la macchina per gestire l’emergenza è pronta per entrare in azione».