Poliziotto morto, commozione al funerale di Francesco Pischedda: "Ciao angelo blu" /FOTO

Il capo della Polizia Franco Gabrielli: "Avrebbe potuto restare in auto e invece è uscito prodigandosi per cercare di catturare uno dei malviventi in fuga"

Nuova Olonio, il funerale del poliziotto Francesco Pischedda

Nuova Olonio, il funerale del poliziotto Francesco Pischedda

Dubino, 3 febbraio 2017 - Chiesa gremita venerdì pomeriggio a Dubino per i funerali di Francesco Pischedda (LA SCHEDA), morto la scorsa notte a causa delle gravissime ferite riportate precipitando da un cavalcavia durante la colluttazione con uno dei fuggitivi avvenuta a Colico, in provincia di Lecco. L'agente scelto della Stradale era nato a Imperia ma viveva a Nuova Olonio, frazione di Dubino insieme alla compagna e alla figlia di nove mesi.

"Il poliziotto morto avrebbe potuto restare in auto e invece è uscito prodigandosi per cercare di catturare uno dei malviventi in fuga". Queste le prime parole pronunciate al termine dell'omelia dal capo della Polizia Franco Gabrielli intervenuto al funerale. Anche i colleghi hanno letto un testo con diversi pensieri rivolti al colleghi, alla sua grande professionalità e abnegazione al lavoro oltre che a raccontare aneddoti simpatici degli anni di lavoro passati assieme.

"Saresti potuto restare in auto, ma non hai voluto rimanere inerte. Ricordiamo una cosa simpatica di te - hanno aggiunto i colleghi del poliziotto rimasto ucciso - la tua cresta ribelle e la tua  alligrafia illeggibile che ci ha fatto diventare matti. Ora 'Pischè vai lassù e veglia da lassù su di noi. Ciao Francesco, ciao angelo blu".

(ha collaborato MICHELE PUSTERLA)