Frana sulla Superstrada 36: "La Valtellina così è in ginocchio"

Appello degli autotrasportatori. "Basta una pioggia ed è l’inferno"

Frana sulla Superstrada 36

Frana sulla Superstrada 36

Sondrio, 27 aprile 2019 - «A questo punto farei un appello al presidente della Provincia e pure alla Regione affinché istituiscano un tavolo politico al quale, però, partecipino anche i rappresentati delle categorie e del territorio. Non si può più tollerare una situazione del genere che mette in ginocchio noi autotrasportatori e tutti cittadini e che penalizza i turisti, con tutto ciò che ne consegue». Visto che da Anas non sono arrivati le risposte e i chiarimenti auspicati, Matteo Lorenzo De Campo, alla guida degli autotrasportatori della provincia di Sondrio, chiama in causa le istituzioni.

Solo qualche mese fa lo smottamento sul viadotto del torrente Varrone, in zona di Dervio, aveva provocato la chiusura della superstrada in direzione Sondrio, tra Bellano e Colico, per un tratto di 17 chilometri. L’altro ieri l’ennesimo incidente: un nuovo movimento franoso ha bloccato entrambe le carreggiate in prossimità della galleria Ciserino, a Lierna, per fortuna senza conseguenze gravi, solo i consueti e fastidiosi disagi per chi circola in macchina e treno. Ieri, fin dalle prime ore della mattina, Anas ha avviato le attività di ispezione tramite i rocciatori e un drone per individuare il punto di distacco del materiale e si è svolto un tavolo in prefettura a Lecco, ma il problema di fondo resta. Basta una pioggia e «succede il patatrac e per noi sono penalizzazioni economiche». L’ultima volta avevamo calcolato che ogni allungamento dei tempi di percorrenza costa a ciascun autotrasportatore valtellinese circa 100 euro, rischi esclusi. «Abbiamo registrato disagi e lamentele anche questa volta - prosegue De Campo- speriamo almeno che per il weekend tutto si sistemi».

Quando la chiamiamo al telefono, la presidente della Camera di Commercio di Sondrio Loretta Credaro si trova proprio in coda a Mandello, di rientro da una trasferta di lavoro. «Prima di partire, neanche a farlo apposta, ho fatto una riunione in Camera di Commercio e ho detto che, prioritaria per noi, in vista anche delle Olimpiadi, è la messa in sicurezza della 36. Poi viene tutto il resto, come l’ampliamento la viabilità da Morbegno a Sondrio agendo lateralmente e il potenziamento della ferrovia», spiega. «Non possiamo continuare così. Ogni volta che piove (e non solo ndr.) viviamo nel terrore dell’isolamento. Vogliamo delle risposte: scriverò una richiesta ufficiale sia come Confcommercio sia come Camera di Commercio». Anche Paolo Oberti, presidente del Comitato «Traforo Mortirolo Ora« lancia un appello alle istituzioni, alla politica, rivendicando in modo ancor più deciso«la necessità di realizzare quanto prima il traforo del Mortirolo, per avere un collegamento alternativo». Si chiede pure se, in questo scenario, «la candidatura alle Olimpiadi sia davvero sostenibile».