Frana Ruinon, subito 2 milioni per l’emergenza

È la richiesta dei sindaci valtellinesi in una lettera al Governo

La chiusura stradale a causa dello smottamento

La chiusura stradale a causa dello smottamento

Sondrio, 1 luglio 2019 - La situazione critica della frana del Ruinon e la chiusura della strada provinciale che stanno mettendo in ginocchio il comparto turistico della Valfurva sono state portate all’attenzione anche del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e l’Alta Valle, compatta, è pronta a scendere a Roma per incontrarlo e per chiedere il finanziamento per la realizzazione di un impianto a fune in quota, tra Bormio e Santa Caterina Valfurva, e 2 milioni di euro per coprire le spese legate all’attuale fase di emergenza

Con una lettera condivisa, firmata dalla Comunità montana Alta Valtellina e dai sindaci di tutti e sei i comuni del mandamento l’emergenza legata alla frana del Ruinon e alle difficoltà di collegamento è arrivata quindi sui tavoli della Capitale, insieme ad una reale soluzione alternativa alla viabilità attualmente a singhiozzo attraverso la costruzione di un impianto a fune in quota. Nella lettera sono state evidenziate le forti limitazioni all’accessibilità verso la stazione turistica di Santa Caterina dal momento che la strada provinciale 29, quella attualmente interessata dai provvedimenti di chiusura, rappresenta l’unica via aperta tutto l’anno (ad oggi il paese è raggiungibile dal Gavia, passo aperto solo d’estate).

«Oltre ai problemi per i residenti, costretti a transitare per un tracciato alternativo collocato in quota, occorre sottolineare che l’evento (il movimento franoso in atto da alcuni giorni) coincide con l’avvio della stagione estiva e, considerato che la località vive di turismo, il destino economico degli operatori è messo a rischio - si legge - Serve un impianto a fune ubicato ad una quota sufficiente per non ricadere nell’ambito pericoloso».  I 2 milioni chiesti dagli amministratori serviranno per gestire l’emergenza, risorse da destinare «al mantenimento in efficienza - si legge nella richiesta - e al miglioramento della viabilità alternativa provvisoria, al funzionamento di servizi di trasporto dedicati, al controllo del movimento franoso e all’impiego del personale necessario per le attività di supporto alla popolazione».