Villa di Chiavenna, vallo paramassi: il cantiere a inizio 2020

Dalla Regione l’atteso finanziamento per mettere fine ai dissesti. Ad agosto furono evacuate quindici persone

La frana a Motta Calestro (Anp)

La frana a Motta Calestro (Anp)

Villa di Chiavenna (Sondrio), 13 novembre 2019 - Da Regione Lombardia un importante stanziamento, ossia 510mila euro per risolvere la situazione di instabilità creatasi, a Villa di Chiavenna, dopo la frana del Calsetro che, lo scorso 12 agosto, aveva causato l’evacuazione di 15 persone dalle proprie abitazioni.

«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – ha sottolineato Davide Trussoni, presidente della Comunità montana della Valchiavenna, ente destinatario del finanziamento e responsabile dell’importante e atteso progetto –. In soli tre mesi dallo smottamento siamo riusciti a individuare le risorse necessarie ad arginare la crisi». L’intervento – i cui costi sono coperti per intero dal finanziamento di Regione Lombardia – dovrebbe rappresentare una soluzione definitiva per il contrasto al dissesto idrogeologico nel Comune di Villa di Chiavenna, al confine con la Svizzera. «Speriamo di riuscire ad unire l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo in un’unica fase, in modo da risparmiare tempo – aggiunge Trussoni –. I lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020 e consisteranno nella posa di un vallo paramassi, immediatamente sopra al centro abitato, sormontato da una rete paramassi, in grado di bloccare le eventuali schegge dei sassi in caduta verso le abitazioni. In aggiunta ai soldi stanziati da Regione Lombardia alla Comunità montana l’intervento prevederà anche i 100mila euro ottenuti, sempre tramite un bando regionale, dal Comune e, quindi, l’intervento avrà un importo complessivo di oltre 600mila euro. In questo modo andremo a risolvere definitivamente il problema di instabilità del fronte roccioso a Villa che, come si è visto nella scorsa estate, minacciava direttamente le abitazioni».

Soddisfatto dei risultati raggiunti anche il sindaco di Villa di Chiavenna, Massimiliano Tam, che ha dichiarato la sua grande soddisfazione. «Nonostante la tragicità dell’evento che ci ha colpiti Comune, Comunità montana e Regione Lombardia – un particolare ringraziamento va all’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori che ha seguito fin da subito e da vicino tutta la crisi - hanno collaborato riuscendo a reperire, in soli tre mesi, le risorse necessarie. Quando accadono degli imprevisti di questo tipo l’unione di intenti tra gli enti costituisce la forza di un territorio», ha affermato il primo cittadino del Comune della Val Bregaglia italiana. Provvidenziali, nella gestione della crisi dello scorso 12 agosto le opere di difesa passiva realizzate in seguito all’alluvione che colpì Valtellina e Valchiavenna nel 1987. I valli paramassi, infatti, riuscirono a bloccare le tre scariche di sassi, staccatesi dal fianco della montagna tra le 5.30 del mattino e le 13. Per precauzione l’amministrazione comunale aveva comunque deciso di emanare un’ordinanza precauzionale di evacuazione – rimasta in vigore per una settimana circa – per una quindicina di persone che furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Non si voleva assolutamente che alcun residente potesse correre alcun rischio. Nello stesso bando Regione Lombardia ha anche garantito un finanziamento di 170mila euro che verranno destinati, invece, alla realizzazione di paravalanghe a difesa delle case del centro abitato di Fraciscio, nel Comune di Campodolcino.