Forcola, frana (e miracolo) sulla provinciale

Al momento del crollo per fortuna non passavano auto

Frana (foto di repertorio)

Frana (foto di repertorio)

Forcola (Sondrio), 28 novembre 2018 - Due enormi massi e altri detriti sono franati nella serata di lunedì sulla strada provinciale numero 16 che unisce lo svincolo del Tartano a Sondrio, con un tracciato che in molti tratti corre contro montagna. È successo poco prima delle 22, nel territorio comunale di Forcola, nella frazione Sirta, località Torraccia. I grossi sassi sono rotolati dal versante fino a raggiungere la strada, dove fortunatamente in quel momento non transitavano automobili. Ma è stato un puro caso, quasi un miracolo.

«Io stesso sono passato di lì una manciata di minuti prima dello smottamento – racconta il sindaco di Forcola, Tiziano Bertolini, accorso sul posto per coordinare le operazioni relative all’emergenza – e a quell’ora quella strada è molto trafficata, è un miracolo che proprio in quel momento non passasse nessuno, siamo stati molto fortunati».

La strada provinciale numero 16 è stata, ovviamente, subito chiusa, e rimarrà interdetta al traffico probabilmente fino a oggi a mezzogiorno. Il personale della Provincia ha infatti provveduto urgentemente alla chiusura e a delimitare il tratto di strada interessato. Nella giornata di ieri, dopo un sopralluogo aereo con un elicottero della Protezione civile, la carreggiata è stata pulita e si è proceduto al disgaggio del versante montano, già in passato franato sulla strada. Si spera, come detto, di poter riaprire la provinciale oggi a mezzogiorno, sempre che, ovviamente, le condizioni lo permettano e si sia riusciti a terminare le operazioni di messa in sicurezza. «Le operazioni dovrebbero concludersi in mattinata – afferma il presidente della Provincia, Elio Moretti – e al più tardi nel primo pomeriggio la strada sarà di nuovo transitabile».

Sei mesi fa, poco distante e sempre alla Sirta, ma su strade comunali, a causa del maltempo erano scesi oltre 600 metri cubi di materiale. Uno smottamento conseguenza, anche, dello spaventoso incendio che per quattro giorni, a fine ottobre 2017, aveva devastato i boschi rendendo il versante ancor più fragile e a rischio.