La febbre dell'oro dei fratelli Mattia e Chiara: la caccia alle pepite è sport di famiglia

Sondrio, il sedicenne Mattia Periti è vicecampione mondiale e la sorella Chiara, 14 anni, è arrivata nona di categoria

I due fratelli Mattia Periti e Chiara

I due fratelli Mattia Periti e Chiara

Mattia Periti a sedici anni è vicecampione del mondo dei cercatori d’oro, la sorella Chiara, di 14, è arrivata nona di categoria. Né volley né calcio per loro, come tutti gli altri. Ma uno sport di famiglia tutto speciale: l’estrazione del prezioso metallo, una passione contagiosa, la stessa che produsse migrazioni, fortune e rovine nell’America dell’Ottocento. La febbre dell’oro ha contagiato l’adolescente secondo, nella categoria professionisti, ai mondiali di Zlotoryja (Polonia).

Una passione di famiglia

Un risultato eccezionale per lui che condivide questa passione con papà Andrea e, appunto, sorella Chiara, nona di categoria. "Da sempre l’estrazione dell’oro mi ha appassionato, guardando anche la tv dove ci sono programmi specifici – dice Mattia –.Ci siamo informati sui social sul movimento italiano dei cercatori d’oro, ci siamo iscritti alle prime gare in Piemonte (Biella è un po’ la patria italiana della disciplina) e poi al primo campionato tricolore nel 2018".

Fiumi e torrenti come palestra

Per allenarsi Mattia va nei fiumi e nei torrenti. "Mi piace tantissimo, è la mia grande passione. Lì si trova di tutto, dalle monete antiche agli anelli e a tanti altri oggetti. Quando posso vado nei torrenti qui in Valtellina ma soprattutto in Piemonte. Iin zona montuosa trovi le pepite più grandi, in pianura si trovano le pagliuzze più fini". Una cosa è la ricerca d’oro nei fiumi e l’altra è la competizione. "In gara hai il tuo secchiello che viene riempito di sabbia e di pagliuzze. Ce ne sono dalle 5 alle 12, tu non conosci il numero di pagliuzze nel tuo secchio ma devi essere il più veloce possibile a trovarne il maggior numero, lavando la sabbia nella vasca dell’acqua. Alla fine si fanno i conti. Chi trova tutte le pagliuzze d’oro non ha penalità mentre ad ogni pagliuzza nel secchio corrispondono 3’ di più".

Mattia vicecampione mondiale a 16 anni

"In Polonia siamo partiti in 160 nella categoria professionisti – prosegue Mattia -, ci sono state le qualificazioni e poi si è partiti con ottavi, quarti, semifinali dove ho sempre trovato tutte le pagliuzze. Nella finalissima, con 30 concorrenti, ho giocato il tutto per tutto, cercando di trovare le pagliuzze il più velocemente possibile. Ho chiuso in 1’09“ e sono salito sul secondo gradino del podio, a soli 2“ dal campione svedese. Che felicità". In gara c’erano i migliori cercatori d’oro da Paesi come Canada, Usa, Sudafrica, dove la disciplina è uno "sport riconosciuto". "Per riuscire serve tanta pazienza, buona manualità e studio", conclude Mattia.