Fase 2, Val Masino "in tilt" per l'assalto dei turisti

Le pattuglie della Polizia di Stato e dei carabinieri hanno invitato i gitanti a scegliere mete alternative. E i parcheggi nei prati creano malumori

Il sindaco di Val Masino Simone Songini

Il sindaco di Val Masino Simone Songini

Val Masino (Sondrio), 2 giugno 2020 -  Il secondo weekend dopo la fine del lockdown ha segnato, ancora una volta, un forte afflusso di gitanti verso Val Masino, meta molto gettonata soprattutto dagli amanti dell’arrampicata. Domenica sono intervenute anche le forze dell’ordine che, già dalle 12, segnalavano ai numerosi turisti diretti verso la vallata dell’assenza di posti auto, invitando a considerare mete alternative. Inoltre, lungo il tratto della superstrada 36 tra Lecco e Colico erano stati attivati anche i pannelli luminosi di Anas che avvisavano della situazione gli automobilisti tramite la scritta "parcheggi di Val Masino terminati" e le stesse scritte erano sui pannelli del tratto di nuova variante 38 di Morbegno, sino all’uscita allo svincolo del Tartano. Identica situazione si è ripetuta ieri.

"L’intervento – spiega il sindaco, Simone Songini – era stato concordato con Questura e Prefettura. Ha consentito di saturare tutti i parcheggi che avevamo. Questi afflussi erano previsti. Stiamo gestendo una situazione di emergenza in piena collaborazione con forze dell’ordine e Prefettura". L’ambita vallata era stata “assalita” dai visitatori già nel primo fine settimana dopo gli allentamenti delle misure volte al contenimento del Covid-19. La situazione relativa alla sosta selvaggia praticata da molti turisti aveva spinto ad intervenire l’amministrazione comunale che, con un’ordinanza, aveva vietato ai veicoli, su tutto il territorio di Val Masino, di sostare a bordo strada in aree non destinate al parcheggio.

Da qui la decisione di predisporre prima del consueto alcune aree verdi a zone di sosta (a pagamento) per le auto. Scelta che aveva causato le polemiche da parte della minoranza comunale e dei proprietari dei terreni. "Si era fatta richiesta di aspettare una settimana in più per consentire di effettuare il primo taglio e per pascolare – afferma Stefano Villani che ha in gestione un fondo a San Martino –. Mi è stato detto che gli spazi sarebbero serviti fin da subito ed il Comune ha deciso di far entrare le auto. In questo modo l’erba è stata schiacciata e mi è stato fatto un danno importante. È stato promesso che sarei stato risarcito, ma la qualità del fieno non sarà sicuramente la stessa".