Un acquario con pesci autoctoni nel percorso didattico ideato da Ups

Riguardano Centro Ittiogenico e Mallero i due grandi progetti che l'Unione pesca sportiva di Sondrio sta realizzando, con l'appoggio di partner territoriali

Un pescatore in azione

Un pescatore in azione

Sondrio, 21 marzo 2018 - Un percorso didattico sugli ecosistemi acquatici della provincia, con annesso grande acquario contente specie autoctone, presso il Centro ittiogenico di Faedo, e ripristino dell’ecocompatibilità del tratto finale del torrente Mallero: due grandi progetti che l' Unione pesca sportiva di Sondrio sta realizzando, con l'appoggio di partner territoriali. Il primo, spiegato nel dettaglio da Marco Bordoni, dell'Ups, si chiama "La via dell'acqua e della conoscenza". Non a caso, visto che il suo scopo è educare scuole e cittadinanza agli aspetti fluviali. L'attuale superficie di 5600 metri del centro ittiogenico si amplia di 2300 metri, per dar spazio a un percorso strutturato. Prima tappa, i pannelli illustrativi sul ciclo dell'acqua e sull'ecologia degli ambienti lacustri e fluviali. Seconda l'acquario: un ambiente chiuso in cui troveranno posto 5 vasche di diversa dimensioni. Ognuna riprodurrà un ambiente acquatico diverso, dal torrentello di montagna al lago del piano, ospitando la fauna ittica di riferimento ( trota fario, iridea, marmorata, salmerino). All'esterno, e siamo alla terza tappa, un fiume artificiale, diviso in 3 settori e culminante in un laghetto, dove dimorerà il temolo. La visita si concluderà al centro ittico che, ogni anno, produce in media 1 milione e mezzo di trotelle e 150mila di temoli. Il progetto, da 380 mila euro, di cui 170 da Ups, 10 mila dal Comune di Faedo e 100 mila a testa da Provincia e Fondazione Cariplo, è in fase di appalto. Partirà verso metà aprile per concludersi entro fine estate. È invece già iniziato e finirà entro il 27 maggio, quello sul Mallero, da 320 mila euro, finanzianti interamente da Fondazione Cariplo. Come spiega Stefano Molinari, dell'Ups, prevede tre rampe in pietrame in corrispondenza di altrettante discontinuità invalicabili, per consentire la risalita dei pesci e la realizzazione di pannelli in alveo per la diversificazione fluviale e la formazione di aree rifugio. Lungi dall'essere una mera associazione sportiva, l'Ups da sempre tutela e riqualifica la risorsa acqua. «Il centro di Faedo diventerà un percorso che segue tutto il ciclo di vita del pesce - Un'opportunità per la popolazione e per gli Istituti scolastici cui proporremo un programma specifico», spiega il presidente Ups, Valter Bianchini, affiancato dai rappresentanti dei partner dei due progetti: Luca Della Bitta, presidente della Provincia, Franco Angelini, sindaco di Faedo, Pierluigi Morelli, assessore al comune di Sondrio e Marco Dall'Acqua, in rappresentanza di Pro Valtellina e Fondazione Cariplo. Per Dell'Acqua, nel progetto del centro si ritrovano «ambiente, sociale e cultura. Con Ups la collaborazione prosegue da anni, con reciproca soddisfazione».