Bandiere a mezz’asta in città ieri per ricordare Ezio Frigerio, il grande scenografo scomparso lo scorso 2 febbraio. Una giornata di lutto cittadino quella proclamata dal sindaco Veronica Airoldi in attesa di poter organizzare, non appena la pandemia lo permetterà, delle celebrazioni degne di questo nome. "Pensare che non ci sia più ci rende tutti più soli - aveva spiegato il sindaco all’indomani della sua scomparsa - Ezio era una di quelle persone che non dovrebbero morire mai, per la sua inesauribile voglia di guardare al futuro, di progettare, di pensare a soluzioni ed idee, per il meraviglioso mondo che era dentro di lui e per la caparbia volontà di condividerlo, per l’assoluto spessore dell’uomo. La nostra città perde con lui un figlio, generoso e geniale, e la cosa che fa più male è che questo avvenga proprio mentre il suo progetto museale stava finalmente, concretamente, realizzandosi". Proprio nel museo che porterà il suo nome nella storica Villa Candiani troveranno posto i cimeli e i ricordi di una vita consacrata al teatro e all’arte. Memorabili le scenografie realizzate per Strehler in primis, ma anche Ronconi ed Eduardo de Filippo, e nel cinema Vittorio de Sica. Lo scenografo erbese ha lavorato nei più importanti teatri del mondo, dal Teatro alla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, al Metropolitan di New York e al Bolshoi di Mosca. "Ezio Frigerio ha dato grande lustro alla Città di Erba, con la quale ha sempre mantenuto un forte legame nonostante fosse cittadino del mondo e alla quale ha donato parte della sua preziosa collezione di opere d’arte". Nelle prossime settimane, non appena la pandemia lo permetterà, verrà organizzata una cerimonia di commemorazione del maestro insieme alla moglie Franca Squarciapino, anche lei artista di fama e premio Oscar per i costumi realizzati nel 1991 per il ...
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