Sondrio, elettricista in missione in Africa per dare luce ai bimbi

Fabio Ciapponi in Angola: l’ospedale avrà un impianto fotovoltaico

Ciapponi in Africa (National Press)

Ciapponi in Africa (National Press)

Sondrio, 20 marzo 2018 - Questa volta si è trattato solo di una toccata e fuga, ma l’Africa è riuscita lo stesso a imprimere il suo segno indelebile nel cuore e nella mente di Fabio Ciapponi, titolare dell’omonima ditta di impianti elettrici a Sondrio. Quelli passati in Angola sono stati 5 giorni emotivamente impegnativi per il valtellinese entrato a far parte di Elettrici senza frontiere, costola della francese Electriciens sans frontières, a sua volta nata per servire le missioni di Médecins Sans Frontières. Molto più che in Kenya, meta delle sue prime missioni.

«Abbiamo fatto un sopralluogo tecnico che servirà per pianificare l’intervento - spiega-: un impianto fotovoltaico da 50 Kilowatt che darà autonomia energetica all’ospedale di Chiulo», nella provincia del Cunene, la più meridionale delle 18 angolane. Nella struttura, di proprietà della diocesi ma gestita dall’ong Medici con l’Africa Cuamm, sfruttano, al momento, un generatore dai consumi alti e servizio solo diurno. Nei giorni dell’ispezione, «abbiamo visto cose inimmaginabili», continua. Come una sala operatoria in condizioni pessime, degenti appoggiati alle verande esterne, la Chirurgia, che avrebbe bisogno di almeno 10 professionisti, gestita da un solo medico, costretto ad affrontare gli interventi più diversi. Tante le future mamme: l’ospedale è nato per loro, visto che la provincia ha 300mila abitanti, con 15mila nuovi nati ogni anno. La struttura ne gestisce 2000. Le donne in attesa arrivano spesso stremate, dopo aver fatto chilometri a piedi. Per questo, hanno creato anche una casa alloggio adiacente dove le accolgono qualche giorno prima di partorire, allontanando il più possibile il rischio di perdita del bambino.

«Può capitare, lo mettono in conto - specifica - considerato il numero di figli per ciascun nucleo». In pochi giorni, Ciapponi ha collezionato immagini che non scorderà facilmente. Come una donna morta di setticemia, un bimbo morsicato da un cobra, il problema annoso della fame che colpisce i neonati. «Ho vissuto nella casa del pediatra che mi raccontava che hanno brevettato un prodotto multi energetico, al posto di quello distribuito dalla Fao da diluire con l’acqua». E che acqua. Talmente sporca che, «per berla, dovevamo farla bollire 15 minuti e poi filtrarla». Dopo questa anteprima, il valtellinese tornerà per realizzare l’impianto, ma magari in un’altra veste, con un incarico vero e proprio da parte di Medici con l’Africa Cuamm. Nonostante tutto, nonostante il dolore e la povertà, «riesci davvero a ritrovare te stesso - conclude - a scollegare la testa: non c’è nulla, nemmeno la tv, e internet va a sprazzi».