Ecomostri e complessi abbandonati La montagna conta le proprie ferite

Il censimento di Legambiente: ad alta quota i resti di costruzioni che non vengono più utilizzate. L’ultimo caso in provincia di Sondrio: le terme Bagni di Masino sono ormai ferme dal 2016

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di Roberto Canali

Una delle conseguenze del Covid e dei lockdown che l’hanno accompagnato, soprattutto durante la prima fase, è stata la riscoperta da parte dei lombardi della montagna. Rinchiusi per settimane negli appartamenti di città con l’impossibilità di uscire in tanti si sono innamorati degli spazi incontaminati di Alpi e Prealpi, una "passione" ben fotografata dal mercato immobiliare che infatti ha registrato l’interesse per le seconde case in montagna, in vendita e in affitto. C’è anche l’altro lato della medaglia però, denunciato da Legambiente, ovvero il rischio che gli ultimi spazi incontaminati diventino oggetto di speculazione, come se non bastasse il lungo elenco di strutture che sono in stato di abbandono.

"Il paesaggio d’alta quota è tempestato da una consistente quantità di edifici in stato di decadimento – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente –. Un patrimonio sparso un po’ ovunque di edifici fatiscenti che abbiamo deciso di fotografare e inserire in un parziale censimento. Sono davvero tante queste strutture, ne abbiamo contate oltre 66 in tutta Italia, più di quanto si possa immaginare, ma non si tratta di antichi borghi disabitati sui quali si è già detto tutto. Sono edifici di dimensioni medie o grandi, per lo più legati all’industria dello sci, anche se non esclusivamente, perché ci sono anche hotel, colonie e caserme di confine".

In Lombardia sono finite nell’elenco di Legambiente le terme Bagni di Val Masino in provincia di Sondrio, a 1.200 metri di quota. Insieme alle terme sono finite in disuso un complesso alberghiero e un piccolo borgo completo di chiesetta e stalle. Pensare che le prime notizie sui Bagni di Masino risalgono addirittura al XV secolo in una missiva indirizzata all’ora Duca di Milano Francesco Sforza e data 1462. I primi studi sull’efficacia terapeutica delle acque al 1545. Molti sono stati gli interventi di costruzione compreso un albergo adiacente costruito nel 1930. Rimaneggiamenti e interventi successivo anche discutibili dal punto di vista architettonico. Dal 2016 la struttura è completamente abbandonata. È di qualche giorno fa la notizia di una manifestazione di interesse da parte di un privato. Sempre in provincia di Sondrio è in stato di abbandono il rifugio-albergo Entova a Scerscen a Chiesa Valmalenco, a 1.900 metri. Costruito negli anni ’70 quando si pensava allo sci estivo sul ghiacciaio, l’albergo e l’impianto sono diventati obsoleti con il cambiamento climatico.