Buglio in Monte, droga nei boschi: sei giovani spacciatori arrestati

Blitz dei carabinieri di Sondrio mentre in Bassa Valle controlli di pattuglie miste con la Polizia Cantonale

I carabinieri di Sondrio hanno inferto un importante colpo allo spaccio di droga

I carabinieri di Sondrio hanno inferto un importante colpo allo spaccio di droga

Una raffica di denunce e di arresti - si parlava di complessivi sei fermi ieri in paese - e di circa mezzo chilo di sostanza stupefacente sequestrata. A finire nei guai una banda di giovani spacciatori nordafricani, che in prevalenza sarebbero di nazionalità marocchina: due si dice fossero già colpiti da ordine di cattura emesso dalla Procura di Milano. È il bilancio del mega-blitz dei carabinieri della Compagnia di Sondrio, agli ordini del maggiore Nicola Leone, scattato all’alba nella zona di Villapinta, in territorio comunale di Buglio in Monte, dove i pusher avevano la loro base operativa nella boscaglia. Le operazioni - sulle quali si dovrebbe sapere qualcosa, forse, oggi con contorni più precisi al tam tam di paese che parlava di una ventina di militari visti in azione (supponiamo da Sondrio, Berbenno, Morbegno e Ardenno) anche in borghese - seguono ad altre analoghe effettuate dall’Arma nei mesi scorsi, ad esempio nei boschi di Tartano, Valgerola e Cosio Valtellino. E la retata è scattata 24 ore dopo i pattugliamenti misti dei carabinieri del Comando provinciale di Sondrio e degli agenti della Polizia Cantonale dei Grigioni. Due distinti equipaggi, uno italiano composto da 2 carabinieri della Compagnia di Chiavenna ed uno composto da due agenti della Cantonale dei Grigioni, con le proprie auto di servizio, hanno operato insieme “senza confini” muovendosi liberamente sull’asse Piantedo–St. Moritz ("val la pena sottolineare che l’asse in realtà è Milano–St.Moritz in quanto la Valchiavenna è ordinariamente attraversata dal traffico veicolare proveniente e destinato al capoluogo di regione lombardo", sottolinea il tenente colonnello Rocco Taurasi). Numerosi ed importanti i risvolti di questo servizio transfrontaliero. Le due pattuglie, equipaggiate con i dispositivi e le armi in dotazione, si sono spostate liberamente sui due territori nazionali – italiano e svizzero – senza particolari formalità nell’attraversamento del confine che non costituisce più un limite per questi operatori specificatamente formati anche grazie al determinante contributo del CCPD di Chiasso, il Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale italo-svizzero. È stato il capo equipaggio italiano a valutare quanti e quali controlli effettuare in Italia ed analogamente il capo equipaggio svizzero ha fatto le sue valutazioni in territorio svizzero, rendendo il servizio il più aderente possibile alla realtà del momento. "Altro aspetto di particolare interesse - spiega Taurasi - riguarda il merito dei controlli. Finora quando veniva fermato un cittadino e/o un veicolo svizzero in Italia, le forze dell’ordine italiane potevano basarsi sulle banche dati italiane mentre da oggi potranno fare riferimento anche alle banche dati svizzere grazie ai colleghi della polizia cantonale, effettuando controlli più efficaci ed incisivi. Parimenti quando in Svizzera verrà controllato un cittadino ed un veicolo italiano, i carabinieri forniranno tutto il supporto ai colleghi dei Grigioni".