Derivazioni, in arrivo altri 12 milioni

Dalla Regione Lombardia nuovi fondi alla Valtellina per lo sfruttamento idroelettrico dei corsi d’acqua

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L’aggiornamento del canone dovuto dalle grandi derivazioni idroelettriche permetterà a Regione Lombardia di erogare, il prossimo anno, altri 12 milioni, in aggiunta a quanto l’ente regionale trasferirà nel 2022 ai territori dove sono presenti le grandi derivazioni idroelettriche. In primis a quelli della provincia di Sondrio dove c’è un alto numero di grandi derivazioni idroelettriche. L’assessore a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni di Regione Lombardia, Massimo Sertori, ha infatti annunciato l’approvazione della Giunta Regionale, su sua proposta, dell’aggiornamento della componente fissa del canone dovuto dalle grandi derivazioni idroelettriche per l’anno 2022 in applicazione dell’articolo 20, comma 2 della Legge regionale 8 aprile 2020. I canoni da corrispondere per l’anno 2022 nelle 2 rate semestrali, a giugno ed entro dicembre, da parte dei soggetti esercenti le grandi derivazioni idroelettriche saranno quindi richiesti in ragione del nuovo valore aggiornato per effetto della presente deliberazione. "L’autonomia idroelettrica fortemente voluta da Regione Lombardia e che ha superato anche le prove dei ricorsi degli operatori e dell’impugnativa del Governo - afferma Sertori - si sta traducendo, atto dopo atto, in risorse di cui beneficiano, per il tramite di Regione Lombardia, i territori che ospitano le grandi derivazioni idroelettriche. Grazie alla legge regionale 52020 che la Regione ha adottato in recepimento delle disposizioni nazionali contenute nel d.lgs 791999 e introdotte dal D.L. 1352020 (la c.d. legge di ‘regionalizzazione delle concessioni’), il canone dovuto dagli operatori idroelettrici è ora legato all’andamento dell’indice Istat del prezzo industriale di vendita dell’energia elettrica". E se il prezzo dell’energia aumenta, aumentano anche i canoni dovuti dalle grandi derivazioni idroelettriche.

"Certo, maggiore è il prezzo dell’energia, maggiore è la remunerazione degli operatori che gestiscono grandi derivazioni idroelettriche e maggiore è l’importo che devono versare alla Regione in favore dei territori che ospitano queste infrastrutture". Nel corso del 2021 il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di tanto per le vicende internazionali e conseguentemente l’indice Istat medio del 2021 si è incrementato del 31,8% rispetto al valore medio dell’anno precedente, ciò comporterà un versamento di maggiori canoni alla Regione nel 2022 per oltre 12 milioni. Tali risorse saranno poi trasferite pressoché integralmente ai territori interessati nel 2023. "L’applicazione di questo provvedimento - afferma l’assessore - produce solo un primo effetto positivo della legge regionale varata nel 2020". Fulvio D’Eri