Depositato il piano per salvare il casinò, la parola al Tribunale

Concordato fallimentare in continuità con la prima fase e tre indirizzi su come ripartire

Il concordato fallimentare in continuità con quello della prima fase e tre indirizzi su come sarà strutturata la proposta. Sarebbero questi i contenuti del piano il cui deposito, presso il Tribunale Fallimentare di Como, scadeva ieri a mezzanotte, al termine dei tre mesi di proroga concessi dai giudici. Le informazioni sull’articolazione della proposta sono giunte in via preliminare dai due commissari giudiziali nominati dal Tribunale, incaricati di monitorare la gestione della società e di relazionare periodicamente ai giudici. Pare dunque, che il piano sarà strutturato attorno a tre indirizzi: il primo è la riduzione del costo del lavoro, obiettivo da raggiungere attraverso l’adesione a due distinte proposte presentate nei giorni scorsi ai circa 500 dipendenti. Il secondo indirizzo riguarda l’esternalizzazione di una serie di attività, come ad esempio quelle del settore ristorazione. Infine la terza ipotesi, sarebbe la revisione della convenzione con il Comune, rimasto socio unico della Società di Gestione del Casinò, e avente diritto, per obbligo statutario, a una serie di introiti versati periodicamente. Il mancato versamento di tali spettanze, alle prime avvisaglie di crisi, era stato la causa scatenante del primo iter fallimentare. Pa.Pi.