Sondrio, Davide Menegola appena eletto e già scaricato da metà centrodestra

I coordinatori di Fratelli d'Italia e Forza Italia invitato il nuovo presidente della Provincia a governare senza di loro

Inizio in salita per il nuovo presidente della provincia Davide Menegola

Inizio in salita per il nuovo presidente della provincia Davide Menegola

Sondrio, 2 febbraio 2023 - Non si placano le polemiche attorno all'elezione del nuovo presidente della provincia, Davide Menegola votato dal 38% degli aventi diritto (339 tra sindaci e consiglieri su un totale di 887 amministratori di Valtellina e Valchiavenna). Nonostante il sindaco di Talamona che era anche l'unico candidato in lizza, all'indomani del risultato del voto abbia teso la mano al centrodestra che non solo non l'ha sostenuto, ma l'ha apertamente osteggiato, da Fratelli d'Italia e Forza Italia anche oggi sono arrivati nuovi attacchi.

«Visti i miseri, inteso come esigui, risultati delle elezioni provinciali, più che presidente dei civici, come si affanna ad autodefinirsi il sindaco di Talamona, sarebbe corretto dire presidente di certuni civici o, meglio ancora, presidente di certuni civici sollecitati - spiegato Claudio Righi e Francesco Romualdi, coordinatori provinciali di Forza Italia e Fratelli d'Italia - I dati dell’affluenza alle urne e, più ancora, del “bulgaro” risultato, dimostrano non solo la disaffezione all’Istituzione con la I maiuscola, peraltro svuotata da una legge che tutti ci auguriamo abbia ancora vita breve, ma anche una scarsa, scarsissima, condivisione della scelta del candidato unico provinciale».

Gli esponenti di centrodestra se non un passo indietro si sarebbero attesi una "pausa di riflessione" di Menegola che invece ha tirato dritto per la sua strada, anche perché l'elezione a presidente della provincia non prevede quorum.

«Peccato, avremmo valutato un ripensamento come un importante e coraggioso modo di far politica che ultimamente si vede ben poco, questo però non fa altro che confermare la nostra opinione, chiaramente e ripetutamente espressa prima di domenica 29 gennaio, che l’individuazione del candidato alla presidenza, non condivisa nemmeno all’interno della coalizione di centro destra che pur si afferma chiamarsi alleanza, è stata errata, perché esser presidente dei pochi tanto per esser presidente non rispecchia l’elettorato, la gente, il voto popolare - concludono - Abbiamo letto che è intenzione del nuovo presidente interagire anche con le forze politiche strettamente intese ma, per quanto ci riguarda, ormai è tardi, interagisca con i pochi civici e con i partiti politici che l’hanno sostenuto la cui eterogeneità è una peculiarità da analizzare».