Covid, nessun paziente in terapia intensiva al Morelli di Sondalo

La situazione all’ospedale Morelli è stazionaria. Il reparto del primo padiglione ospita attualmente quattordici persone

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Il reparto Covid-19 dell’ospedale Morelli, al quarto piano del primo padiglione, ospita attualmente 14 pazienti, un numero che rimane stabile da un paio di settimane, dopo l’aumento registrato a partire dall’inizio di agosto. In questi giorni ai nuovi ricoveri, due martedì, nessuno mercoledì, si sono sovrapposte le dimissioni di pazienti che hanno superato la fase critica.

La situazione può dirsi quindi stazionaria e rimangono utili gli appelli alla cautela nei comportamenti e all’adozione delle misure di sicurezza. Nessun paziente è ricoverato in terapia intensiva, ma da qualche settimana sono state riaperte le camere a pressione negativa, che consentono di isolare i pazienti, riducendo il rischio di trasmissione e garantendo la sicurezza degli operatori e degli altri degenti del reparto.

Alle sei già in uso, realizzate poco prima dell’emergenza sanitaria, se ne aggiungeranno presto altre dieci, grazie al finanziamento di un milione di euro concesso dalla Regione Lombardia.

Nel frattempo lavora a pieno ritmo l’ambulatorio di follow up attivato all’inizio di giugno, fra i primi in Lombardia, che controlla i pazienti Covid-19 che hanno superato la malattia, negativi al tampone, per risolvere eventuali complicanze legate al virus o alla lunga degenza ospedaliera, per alcuni in Terapia intensiva, o per valutare lo stato di salute generale. Ad oggi sono state controllate quasi 300 persone: per una minoranza di queste si è resa necessaria una sola visita, altre saranno convocate nei prossimi mesi, altre ancora sono state sottoposte ad accertamenti diagnostici o a terapie mirate. ≪Dai dati che emergono, la maggioranza dei pazienti, a distanza di qualche mese dal superamento della fase acuta, presenta dispnea e debolezza della muscolatura che sono all’origine di difficoltà respiratorie: in alcuni casi è necessario intervenire con un trattamento fisioterapico respiratorio oppure ricorrere al ricovero nel reparto di Riabilitazione pneumologica. Altri soffrono di tosse cronica post infettiva che può richiedere cicli di trattamento farmacologico. Per una minoranza di pazienti, nella fattispecie quelli che hanno superato polmoniti interstiziali gravi e sono stati ricoverati in Terapia intensiva, persiste un’insufficienza respiratoria che richiede trattamenti con cortisone e in alcuni casi anche con ossigeno. A tutti questi pazienti, alcuni dei quali provenienti da fuori provincia, i medici impegnati nell’ambulatorio di follow up Covid-19 sono in grado di fornire una risposta.

In merito all’attività ordinaria, ad oggi i pazienti ricoverati sono complessivamente 173, 15 in più rispetto alla settimana scorsa. Paolo Verri