PAOLA PIOPPI
Cronaca

Cosmos, the Volcano lover. L’arte omaggia Plinio nelle sale di Villa Olmo

Tra le celebrazioni del Bimillenario dalla nascita del filosofo naturalista il dialogo tra opere contemporanee e i reperti dell’età romana .

Cosmos, the Volcano lover. L’arte omaggia Plinio nelle sale di Villa Olmo

Cosmos, the Volcano lover. L’arte omaggia Plinio nelle sale di Villa Olmo

Nelle sale neoclassiche di Villa Olmo, in occasione del Bimillenario Pliniano, irrompe “Cosmos. The Volcano lover“, mostra della Fondazione Como Arte, che si inaugura questa sera alle 19. Un dialogo tra le opere di 18 artisti contemporanei e i reperti archeologici dell’età romana, provenienti dai Musei Paolo Giovio di Como, delle Civiltà di Roma e di Storia Naturale di Milano, ma anche da collezioni.

Una miscela in cui si fatica a tracciare il confine tra la soggezione che incute la storia antichissima e la suggestione dell’arte moderna. Ne è un esempio “I hear a shadow“, imponente installazione di Nico Vascellari, accompagnata da un video di Jimmie Durham realizzato a Como nel 2004, collocata al centro della sala da ballo della villa: un gigantesco monolite, ricavato dal calco in bronzo di una porzione di montagna, che svetta verso gli affreschi del soffitto. Potenza ed energia, simbolo trascendenza trasportata fino alla sua collocazione dalla forza di numerose braccia. Le opere di questi 18 artisti, selezionate dalla curatrice Sonia D’Alto, attraversano linguaggi artistici anche diversissimi, spaziando dall’arte tessile alla videoarte, affiancate a manufatti e stampe antiche. La metafora del vulcano, sottotitolo della mostra, si ispira alla forza primordiale travolgente protagonista dell’omonimo romanzo di Susan Sontag, ma torna centrale anche nella biografia di Plinio, legato al tragico momento che gli costò la vita nel 79 d.C.

Un grande portale in filato di lana bianco e nero, realizzato dal collettivo artistico Slavs and Tatars, accoglie i visitatori e regala fin da subito grande importanza a ciò che verrà dopo, sala dopo sala. Reperti originali e i finti fossili dell’artista marocchina Yto Barrada, gli arazzi realizzati in India da Lavanya Mani, l’universo ideale delle opere oniriche di Mirella Bentivoglio e Mike Kelley, gli scarti di Petrit Halilaj che evocano l’esperienza traumatica della guerra, chiudendo con l’installazione di tessuti e video di Diana Policarpo. Cosmo prosegue fino al 7 gennaio, info www.comoarte.org.