Svetlana, il telefonino muto e nessun prelievo bancomat. L’ipotesi: l’hanno uccisa

Sondrio, sparita il giorno della morte del marito

Svetlana Balica e il marito Nicola Pontiggia

Svetlana Balica e il marito Nicola Pontiggia

Cosio Valtellino (Sondrio), 24 novembre 2017 - Dopo 20 giorni di assenza e di silenzio, l’ipotesi che Svetlana Balica sia vittima di un omicidio diventa sempre più credibile. A dirlo non sono solo i fatti e la famiglia della 44enne moldava, che ha sempre ritenuto impossibile che la donna avesse chiuso i contatti con loro. Ora è anche il procuratore capo di Sondrio, Claudio Gittardi, che, se in un primo momento aveva ritenuto probabile che la donna si fosse allontanata volontariamente, ora è il primo a ritenere sempre più preoccupante lo scenario. La prolungata assenza della donna insospettisce. Anche se nessuna traccia, nessun indizio e nemmeno nessuna prova conferma la tesi del delitto.

Di certo c'è che il marito muore in un incidente e lei scompare, lo stesso giorno, giovedì 2 novembre. Domenica 29 ottobre la cugina della bella Sveta Balica la chiama. Lei non risponde, poi la richiama per dirle che è di fretta. Non si sentiranno più. I giorni seguenti è solo la voce di Nicola quella che la cugina sente. Poi il nulla. Il 2 novembre, giorno di ferie, Nicola Pontiggia si reca in ditta, ma prima di andarci passa dalla famiglia dove afferma che Svetlana lo ha lasciato, dopo aver fatto le valigie. «Stiamo valutando l’ipotesi ci sia stato un contrasto tra i due, un contrasto che potrebbe anche averla fatta allontanare», spiega Gittardi). Lui va a sistemare un camion, uno di quelli di cui si era occupato per 27 anni alla ditta Castelli Costruzioni. E sotto quel camion rimane schiacciato. Morto, con la testa tra le ruote, il piano inclinato, forse il freno a mano non tirato. Di «negligenza» aveva parlato il procuratore. «Strana per un uomo esperto come lui, ma pur sempre possibile», aveva detto.

Nicola Pontiggia viene trovato dall’ingegner Castelli stesso che, dopo essere stato contattato dalla famiglia di Nicola. Sul posto, subito, personale di soccorso, carabinieri, il sostituto procuratore. Ma Nicola è morto. Lunedì mattina i carabinieri di Sondrio mettono i sigilli alla casa dove viveva la coppia, alla loro auto, al garage. Arrivano i Ris e gli inquirenti, controllano l’appartamento. Cercano di scoprire qualche traccia. Mettono sotto controllo il telefono di Sveta, il suo bancomat. Ma in entrambi i casi, per il momento, «nessun accertamento dà esito positivo», conferma il magistrato. Il sabato si celebrano i funerali di Nicola. Poi una settimana di silenzio. Sabato 18 novembre un elicottero dei carabinieri si alza e vola nella zona di Cosio Valtellino «per una semplice ricognizione territoriale, che non ha dato esito», assicurano gli inquirenti.