Sondalo, 2 giugno 2020 - "Sulla ripresa delle attività ospedaliere al Morelli non sono pervenute informazioni ufficiali, ma solo ufficiose". A sottolinearlo, a pochi giorni dall’avvio della stagione turistica – ed in presenza di importanti flussi di villeggianti già nei fine settimana – è il sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini."Nei prossimi giorni – aggiunge - dovrebbe riprendere l’attività chirurgica, ma non sappiamo ancora nulla sull’emergenza urgenza. Sembrerebbe, inoltre, che verranno creati percorsi dedicati ai pazienti Covid-19 nei padiglioni in uso e questo ci sembra un errore".
Prosegue il dibattito sul futuro dell’ospedale Morelli di Sondalo. I sei sindaci dell’Alta Valtellina – dopo aver chiesto al direttore generale dell’Asst, Tommaso Saporito, le tempistiche e le modalità per il ritorno alla normalità – tornano a ribadire l’importanza del nosocomio di Sondalo, soprattutto in vista della riapertura della stagione turistica. "Avere un ospedale vicino – sottolinea il primo cittadino di Livigno, Damiano Bormolini - è importantissimo, non solo per i turisti, ma anche per i nostri concittadini. Avvertiamo molto la preoccupazione che l’ospedale di Sondalo possa non riaprire". In quest’ottica la ripresa delle attività ospedaliere – soprattutto di quelle legate alle situazioni emergenziali – risulta essere particolarmente importante: la presenza di un ospedale funzionante nelle vicinanze, infatti, incentiverebbe un maggiore afflusso turistico oltre a dare maggiore sicurezza ai residenti. A guardare anche alle Olimpiadi è, invece, il sindaco di Bormio, Roberto Volpato: "Impensabile farle in un territorio privo di un ospedale. Non chiediamo un casinò per divertirci, ma solo la restituzione di un ospedale d’eccellenza, come era il Morelli".
A ricordare che l’importanza dell’ospedale di Sondalo, alcuni anni fa, era stata riconosciuta anche dal Ministero della Salute – che aveva garantito la prosecuzione dell’attività del Punto nascite nonostante non venissero raggiunti i numeri minimi necessari – è Alessandro Pedrini, primo cittadino di Valdisotto. "L’ospedale di Sondalo è essenziale per le caratteristiche orografiche del nostro territorio. Un suo depotenziamento causerebbe contraccolpi problematici al turismo". Sotto attacco il piano di ridefinizione sanitaria presentato dal Politecnico di Milano e basato, secondo il primo cittadino di Valfurva Angelo Cacciotto, "su numeri adatti alla pianura e non ad un territorio montano come il nostro. I politici regionali dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e iniziare a risolvere il problema".
La proposta avanzata dal Politecnico di Milano prevedeva, tra le altre cose, lo spostamento dal nosocomio di Sondalo, a favore di quello di Sondrio, di due specialità, Chirurgia vascolare e Chirurgia toracica – per un totale di 14 posti letto – compensati dalla creazione di un "presidio montano". Sembrerebbe, però, che la proposta sia stata definitivamente accantonata dopo l’approvazione, in Consiglio regionale, della mozione che blocca lo spostamento a Sondrio dell’Unità spinale. Rimane, però, aperto il confronto sul futuro del presidio - in questi mesi rivelatosi vitale per tutto il territorio provinciale, con la sua trasformazione in ospedale Covid 19 - e proprio per avviare un dialogo i sei amministratori hanno chiesto, in più occasioni, un incontro con i vertici di Regione Lombardia: "Comprensibile non aver ricevuto risposte nella fase emergenziale – conclude il sindaco di Valdidentro, Massimiliano Trabucchi – ma ora non è più possibile procrastinare il confronto". Tra le loro richieste quella di restituire l’autonomia amministrativa al Morelli.