Coronavirus, morto il medico condotto: paura a Novate Mezzola

Preoccupazione tra i residenti: "Nessuno ha informato i mutuati da lui visitati sino a pochi giorni prima della scomparsa"

Un altro camice bianco tra le vittime della pandemia

Un altro camice bianco tra le vittime della pandemia

Novate Mezzola (Sondrio), 2 aprile 2020 - Nei giorni scorsi è morto un medico di famiglia, per il maledetto Covid-19, come annunciato anche dall’Ordine dei medici, e nel paese della Valchiavenna c’è panico generalizzato perchè l’autorità sanitaria non avrebbe informato la popolazione e gli assistiti hanno appreso la tragica notizia dai manifesti funebri affissi e dal passa parola di quei pochi che, in modo del tutto casuale, erano venuti a conoscenza del prematuro decesso, avvenuto, tra l’altro, nella stessa località in cui è morto, sempre per Coronavirus, il sindaco Pierangelo Nonini, i cui familiari hanno sudato le proverbiali sette camicie per ottenerne il ricovero al Morelli di Sondalo, a fronte di una febbre sui 38,5 gradi che, da diversi giorni, non si abbassava mai e di una tosse persistente.

"Il nostro medico di base, Domenico De Gilio di 66 anni - dichiara una 54enne paziente di Novate Mezzola - è deceduto lo scorso 18 marzo per Covid-19. Era arrivato a Novate lo scorso agosto, come medico condotto, prima era in servizio a Dervio. Arrivò qui per sostituire il collega Adriano Ardemagni, andato in pensione, e dopo il periodo di sostituzione di Ardemagni, durata 8 mesi, da parte di un altro dottore. De Gilio fu designato a subentrare come titolare al pensionato".

«De Gilio - aggiunge la donna - ha esercitato in ambulatorio sino al 12 marzo: aveva tosse, diceva di essere febbricitante. Nessuno dei mutuati, vedendolo al lavoro, pensava in un epilogo del genere. Neppure l’altro medico di base che riceve e visita in un’altra stanza, nello stesso ambulatorio di Novate Mezzola. Ora, in paese, siamo preoccupati perchè tanti di noi hanno avuto contatti con lui, per una visita, pochi giorni prima della sua scomparsa che, una volta avventa, da quanto mi risulta in casa e non in ospedale, non è stata seguita da alcuna comunicazione ufficiale da parte di Ats ai suoi mutuati e neppure al Comune, per adottare le misure volte a prevenire eventuali contagi. Riteniamo che questa mancanza di informazioni sia stata una cosa gravissima. Ovviamente speriamo non abbia conseguenze sulla salute della nostra comunità, già duramente colpita, tra le altre perdite, dal lutto per la morte avvenuta il 28 marzo dell’amato primo cittadino Pierangelo Nonini, ricoverato con gravi ritardi a parere di molti, non solo dei suoi familiari".