Poggiridenti, coppia uccisa in Giamaica: due uomini sotto processo

Altri quattro risultano ancora indagati per quella che secondo la Polizia sarebbe una rapina finita male. Tempi lunghi per il rimpatrio della salma

Patrizia Besio con l'ex datore di lavoro

Patrizia Besio con l'ex datore di lavoro

Sondrio, 31 dicembre 2019 -  Due uomini già sotto processo con un rito che somiglia alla direttissima in Italia, mentre altri quattro risultano ancora indagati per l’omicidio di Patrizia Besio, la quarantaseienne di Poggiridenti uccisa insieme al marito Osbourne Richards un mese fa, il 29 novembre, in Giamaica, a Negril, dove viveva. Sono queste le notizie giunte ai familiari valtellinesi dalla Polizia giamaicana, che sta proseguendo le indagini nonostante abbia già individuato, appena 5 giorni dopo, due presunti colpevoli.

Marito e moglie sono stati trovati nella loro villa legati mani e piedi e uccisi a colpi di pistola, tanti. La pista imboccata sin dalla Polizia è quella della rapina sfociata in un duplice omicidio, ma il fatto che due coniugi (il marito era un conosciuto uomo d’affari del posto) siano stati trovati in un mare di sangue e con i polsi legati avvalora anche la tesi di un feroce delitto per ragioni forse legate all’attività imprenditoriale dell’uomo, con il tentativo di depistaggio delle indagini. Ma i familiari di Patrizia non credono all’ipotesi della Polizia. "Non pensiamo si sia trattato di una rapina finita male – dice il fratello di Patrizia, Simone Besio – mentre il movente potrebbe essere legato all’attività imprenditoriale di Osbourne che operava nel campo del commercio oppure all’acquisto di un terreno effettuato insieme da mia sorella e dal consorte e sul quale hanno costruito la loro villa, una circostanza che potrebbe avere dato fastidio a qualcuno. Ma la mia è un’ipotesi, avvalorata anche dal fatto che dall’abitazione sono stati sottratti soltanto un frigorifero, un televisore e alcuni apparati elettronici. L’alloggio messo a soqquadro sembra una messinscena, per deviare le indagini".

Intanto, ci vorranno ancora alcune settimane per poter portare la salma della 46enne in Italia e nella sua Valtellina, dove verrà seppellita. Nei prossimi giorni i familiari dovrebbero avere notizie più precise in merito ai tempi per il rimpatrio del corpo, che dovrebbe avvenire, indicativamente, verso la fine del mese di gennaio.