Condannata, ha lasciato la Valle

L’avvocato: si sta ricostruendo una vita con un uomo lontano dalla provincia

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Il timore del clamore mediatico, le difficoltà di inserimento nel tessuto sociale ed economico, l’hanno spinta a lasciare il paese della Valchiavenna, dove viveva. "Si è trasferita in una cittadina del Veneto, dove, con impegno, sta cercando di ricostruirsi una vita", conferma chi l’ha conosciuta.

La vicenda della giovane ragazza-madre, di origini brasiliane, di cui l’edizione di ieri de “Il Giorno“ ha pubblicato in anteprima la vicenda giudiziaria, per diverse settimane rimasta sommersa, dopo la condanna (pena sospesa, in relazione anche all’incensuratezza dell’imputata) a un anno e 5 mesi per maltrattamenti e lesioni alla figlioletta di 3 anni pronunciata, in Tribunale a Sondrio, dal giudice Francesca Roncarolo, ha suscitato vasto clamore in Valtellina.

E il legale della donna, Giulio Speziale, con studio a Morbegno e a Lecco, continua a seguirla nella difficile fase di un possibile recupero. "Lette le motivazioni della sentenza - spiega l’avvocato valtellinese - ho deciso di procedere con il deposito del ricorso in Appello a Milano. Intanto il Tribunale dei minorenni di Milano ha sottratto la bimba alla mia cliente dichiarandone la sua adottabilità. A quale famiglia sarà assegnata in adozione, o se ciò sia già avvenuto, noi non lo sapremo mai, come vuole la legge". Intanto la 23enne si è legata sentimentalmente a uno straniero che ha un lavoro regolare e con il quale convive: la coppia ha avuto proprio di recente un figlio di cui lei, in questi primissimi mesi di vita, si sta prendendo cura amorevolmente. Solo in un secondo tempo, più avanti, penserà semmai a trovarsi un lavoro. Intanto procede il processo di recupero. Michele Pusterla