Morta incinta di due gemelle, il consulente dei familiari: "Medici responsabili"

Secondo l'esperto ci sarebbe un nesso di causalità tra la morte di Claudia Bordoni e l'operato di alcuni medici della clinica

Claudia Bordoni, la grosina morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Claudia Bordoni, la grosina morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Grosio (Sondrio), 21 novembre 2016 - Tra la morte di Claudia Bordoni - la donna deceduta lo scorso 28 aprile alla Mangiagalli di Milano mentre era incinta di due gemelle - e l'operato di alcuni medici della clinica ci sarebbe un nesso di causalità. È questa la conclusione a cui è arrivato, da quanto si è saputo, il consulente di parte dei familiari della donna, dopo che, invece, una consulenza, disposta d'ufficio dalla Procura, aveva escluso un rapporto causale tra la morte ed eventuali responsabilità di medici.

Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dal pm di Milano Maura Ripamonti, nei mesi scorsi sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo quattro dipendenti della Mangiagalli (due dottoresse e due ostetriche) e poi, lo scorso 3 novembre, dopo diversi mesi di lavoro, è stata depositata la consulenza del medico legale Dario Raniero, nominato dal pm. Consulenza che avrebbe accertato che la donna è morta per una devastante emorragia interna causata da un'endometriosi, malattia che colpisce il tessuto dell'utero e che è molto difficile da diagnosticare. E, tuttavia, dalla consulenza emergerebbe che non c'è un nesso di causalità tra l'operato degli indagati e il decesso.

Oggi è scaduto il termine per il deposito delle 'controdeduzionì dei consulenti di parte (per le difese e per i familiari della donna) sul lavoro peritale del consulente della Procura. E stando all'elaborato di Roberto Paoletti, consulente per la famiglia della donna, sussisterebbe, invece, quel nesso di causalità tra morte e operato dei medici. Nelle prossime settimane spetterà al pm decidere se chiudere le indagini per arrivare ad una richiesta di rinvio a giudizio o chiedere l'archiviazione per gli indagati. Dal 13 al 20 aprile scorso, la donna era stata ricoverata al San Raffaele per complicazioni nel corso della gravidanza. Il 26 aprile, poi, si era recata al pronto  occorso della clinica Mangiagalli, il 27 era stata ricoverata nel Dipartimento materno-infantile ed era morta il 28 per un'emorragia interna. Nella stessa clinica, tra l'altro, nel mese di marzo si era m ià recata per diverse volte con accessi al pronto soccorso.