Sondrio, cimice asiatica "sui tavoli" della Prefettura

Il parassita fa sempre paura. L'impegno del rappresentante del Governo davanti agli agricoltori

Cimice cinese

Cimice cinese

Sondrio, 14 febbraio 2020 - La cimice asiatica entra in prefettura. Su richiesta della Coldiretti e alla presenza dei rappresentanti di Provincia, Ats della Montagna, Ersaf, Fondazione Fojanini, Confederazione italiana agricoltura, Confagricoltura e di alcune cooperative e aziende agricole, il prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, ha convocato una riunione per affrontare l’emergenza legata alla presenza del parassita che sta creando non pochi danni al comparto agricolo. Per la sola Lombardia le stime relative al 2019 parlano di circa 32 milioni di euro per circa 8.500 produttori di cui 2 milioni di euro nel territorio della provincia di Sondrio e di circa un migliaio di addetti interessati. Forte preoccupazione è stata manifestata dai presenti per quanto sta accadendo alle colture (melo in primis) e per il ritardo, da parte del Ministero dell’Ambiente, nell’adozione del decreto di autorizzazione all’introduzione e al lancio della vespa samurai, antagonista naturale della cimice. Durante l'incontro è altresì emersa la necessità di intensificare la collaborazione scientifica tra Ersaf e Fondazione Fojanini, anche attraverso un confronto con i tecnici delle aziende del settore.

A marzo è in programma un incontro a Sondrio con gli specialisti provenienti da altre Regioni che già hanno dovuto occuparsi della problematica. Il meeting produrrà apposite linee guida da utilizzare in provincia. In attesa di sviluppi tutti possono contribuire a preservare le colture dal flagello volante originario dell'Asia. Lo sottolinea in una nota la Fondazione Fojanini. «Il Servizio Fitosanitario della Lombardia, nell'ambito di un piano nazionale di lotta alla cimice asiatica, sta organizzando un programma di rilascio della vespa samurai. Per consentire l'allevamento massale di questo parassitoide naturale sono necessarie le uova di cimice asiatica», scrivono dall'Istituto di ricerca di via Valeriana. Su coordinamento del Servizio Fitosanitario regionale, «chiediamo la vostra collaborazione nella raccolta degli adulti della specie che stanno svernando». Dove trovarli? In qualunque area riparata: sottotetti, magazzini, ripostigli, legnaie, ricoveri macchinari, cappellotti e reti arrotolate degli impianti antigrandine, cassoni della frutta, scatoloni e cassette conservate all’esterno dei magazzini. Una volta raccolti gli esemplari bisogna conservarli all’aperto ma al riparo dalle intemperie, in scatole chiuse con inseriti dei fogli di giornali appallottolati e, periodicamente, portarli ai referenti sul territorio che li consegneranno al servizio fitosanitario regionale.