Chiesa Valmalenco, pensionato muore nel rogo della sua casa

Atroce scoperta a Primolo, la vittima aveva 76 anni

I vigili del fuoco con il corpo della vittima (Orlandi)

I vigili del fuoco con il corpo della vittima (Orlandi)

Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 7 febbraio 2018 - L'incendio è subito apparso ingente e preoccupante, le fiamme e il fumo salivano dall’abitazione a Primolo, località di Chiesa in Valmalenco, e si notavano già a centinaia di metri di distanza. Inizialmente, però, non si poteva immaginare quanto sarebbe stato pesante il bilancio dell’ennesimo rogo scoppiato in una casa, probabilmente a causa del malfunzionamento della canna fumaria.

L’allarme è scattato attorno alle 13.30: gli abitanti della frazione alta di Chiesa hanno lanciato l’allarme notando le fiamme e il fumo. Sul posto sono presto intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale, che si sono messi al lavoro per cercare di domare le fiamme. Nel frattempo, la preoccupazione tra gli abitanti di Primolo è salita: il proprietario di uno dei due appartamenti, infatti, non rispondeva al telefono, non si riusciva a trovare. Amici e vicini lo cercavano per avvisarlo di quello che stava succedendo nella sua abitazione, una vecchia casa poco distante dal Santuario di Primolo. Le chiamate a vuoto hanno iniziato ad allarmare molto i suoi conoscenti, e mentre passavano le ore e i vigili del fuoco lavoravano per spegnere le fiamme – che nel frattempo avevano causato il crollo del tetto della casa– si faceva largo la paura che Vito Canovo, 76enne residente in paese e molto conosciuto, potesse trovarsi proprio all’interno di quell’inferno di fuoco. Inizialmente l’anziano, maitre in pensione che per anni aveva lavorato anche in Svizzera, è stato dato per disperso. Poi, quando i pompieri sono riusciti a domare le fiamme e a entrare nella casa, la paura è diventata certezza: il corpo senza vita di Canovo è stato trovato all’interno del suo appartamento al secondo piano. In serata, a oltre sei ore dall’inizio del tremendo rogo, i vigili del fuoco erano ancora impegnati nel recupero della salma e nella messa in sicurezza dell’abitazione.

Evacuati gli abitanti dell’altro appartamento, reso inagibile dalle fiamme, e che al momento del rogo non si trovavano in casa. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Sondrio, che ora indagano per accertare cosa sia accaduto, e il magistrato di turno, che solo nella tarda serata ha potuto dare il nullaosta alla rimozione del cadavere, ricomposto presso la camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio. Al momento non è chiaro cosa abbia causato la morte di Vito Canovo, se sia rimasto ucciso nel crollo del tetto e delle solette finite nel suo appartamento, o se, come appare più probabile, il 76enne sia rimasto intossicato e abbia perso conoscenza a causa del fumo che ha invaso l’abitazione, perdendo la vita a causa della lunga permanenza nell’inferno infuocato.