Chiesa in Valmalenco, il grazie del Cai Milano alla famiglia Lenatti

Ha gestito il rifugio Gerli-Porro in Valmalenco per più di vent’anni. Floriano, guida alpina, è stato affiancato dalla moglie Marisa e dai figli

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di Laura Taddei

La famiglia Lenatti, che ha gestito il rifugio Gerli-Porro, per vent’anni, lascia l’attività. A darne annuncio è il Cai di Milano, titolare della struttura, che ringrazia, con una nota, gli storici gestori del ristoro in località Alpe Ventina, nel territorio comunale di Chiesa in Valmalenco.

"Vogliamo esprimere un grande ringraziamento alla famiglia di Marisa e Floriano Lenatti che per più di vent’anni hanno gestito il rifugio con passione, dedizione e competenza e che hanno deciso di lasciare", fanno sapere dal Club alpino italiano del capoluogo regionale. Floriano Lenatti, capostipite, si presenta come "guida alpina, maestro di alpinismo dal 1985. Attualmente, dopo molti anni trascorsi a gestire il rifugio Marco e Rosa al Bernina, gestisco il rifugio Gerli - Porro, nella valle Ventina. Sono volontario del Soccorso alpino e speleologico e ho collaborato come tecnico di elisoccorso per il 118 di Sondrio". Insieme a Floriano, nella gestione del rifugio, si sono adoperati, per tanti anni, anche la moglie Marisa e i figli Gianluca e Barbara. Lenatti ha, quindi, sempre offerto agli avventori, oltre al ristoro, anche la propria competenza per affrontare la montagna al meglio e, soprattutto, in sicurezza. Accanto alle parole di encomio verso la famiglia, a cui hanno fatto eco anche i numerosi frequentatori delle montagne della Valmalenco che, sui social, hanno speso parole di lode nei confronti dei gestori, il Cai Milano ha fatto presente anche la possibilità di subentro, nella gestione.

Subentro soggetto a bando: "Il rifugio è dotato di moderni comfort e servizi, come meglio descritto nel testo del bando. Il progetto di gestione richiesto dovrà contenere impegni che, a parere del candidato, riguardino azioni e investimenti necessari a migliorare l’accoglienza, la recettività, e la promozione del rifugio nel rispetto dell’etica del Cai".

La struttura del ristoro, divenuto com’è oggi grazie ad un intervento datato 1992, è composta da due corpi, quello del rifugio Augusto Porro, costruito dal Cai Milano nel 1936 in ricordo dell’alpinista, scomparso al Pizzo Corvatsch, nel 1935, e la parte dedicata ad Amerigo Gerli. Nel 1992, infatti, grazie al contributo di Maria Rota Gerli, mossa dall’intento di ricordare il marito Augusto, alpinista di Milano, è stato costruito il secondo edificio, che si è aggiunto a quello preesistente.

Sul sito internet del Cai di Milano è disponibile il testo del bando, per chi fosse interessato a partecipare. Per ricevere informazioni più dettagliate e specifiche, è aperta la possibilità di scrivere all’indirizzo rifugi@caimilano.eu. L’aggiudicazione del bando è prevista per il 31 dicembre 2020.