Chiavenna, proposta choc a Trenord: "Stop al treno, al suo posto bus elettrici"

Idea lanciata dal presidente della Comunità montana della Valchiavenna, Severino De Stefani

IL SUMMIT L’assemblea pubblica insieme ai cittadini-pendolari

IL SUMMIT L’assemblea pubblica insieme ai cittadini-pendolari

Chiavenna, 14 novembre 2018 -  «Togliamo il treno, troviamo un accordo economico con l’ente gestore delle ferrovie ed investiamo quei soldi in una linea di pullman elettrici». Questa l’idea lanciata dal presidente della Comunità montana della Valchiavenna, Severino De Stefani, nel corso dell’assemblea pubblica indetta nella Città del Mera. «Questa soluzione – sottolinea De Stefani – ci permetterebbe, tra le altre cose, di effettuare collegamenti diretti con quei Comuni che, attualmente, rimangono esclusi dall’attuale tracciato ferroviario».

L’incontro con i cittadini si è reso necessario in seguito all’ultimo caso di disservizio sulla linea ferroviaria Colico-Chiavenna: sotto accusa, oltre ai guasti che da anni affliggono i convogli ferroviari, la disastrosa gestione dei pullman sostituitivi in caso di cancellazione delle corse sui binari, forniti regolarmente in ritardo e in numero insufficiente. «Bisogna fare qualcosa per risolvere nell’immediatezza la questione – sottolinea il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta – La situazione è critica in tutta la regione e, in questi giorni, il dibattito è all’ordine del giorno nelle stanze del ministero dei Trasporti ma, purtroppo, i primi nuovi treni arriveranno nel 2020. In questi ultimi mesi abbiamo esposto la situazione a tutti gli enti preposti ma l’unico che si è interessato della gestione è stato il prefetto di Sondrio. Abbiamo anche avuto modo di incontrare l’ad di Trenord ma ci sono state date solo belle parole: sembra quasi che manchi la volontà di risolvere la criticità dei trasporti in Valchiavenna e la situazione ora non è più accettabile».

Presente all’incontro anche Michele Fedele, delegato della Cisl che ha sottolineato come «sia necessario trovare un approccio comune e condiviso con Trenord per capire cosa si possa fare in termini organizzativi per migliorare la gestione delle emergenze». Numerosi i ragazzi e i genitori presenti: in molti hanno descritto la situazione di incertezza, che potrebbe essere definita un vero e proprio bollettino di guerra, in cui i giovani pendolari – spesso di 14 o 15 anni – si vengono a trovare quotidianamente. Troppo spesso gli studenti sono costretti a combattere per avere un posto a sedere sui pullman sostitutivi mentre i frequenti ritardi fanno perdere le preziose coincidenze a Colico. Chi può si organizza con l’aiuto dei genitori, che effettuano, in prima persona e a proprie spese, un servizio sostitutivo.