Chiavenna, a tre mesi dal crollo del tetto partono i lavori alla Pestalozzi

A settembre gli alunni potranno tornare in classe. Trovati i fondi grazie a Fondazione Cariplo

Luca della Bitta

Luca della Bitta

Chiavenna,  17 marzo 2018 - Al via i lavori per ricostruire il tetto della scuola primaria Pestalozzi di Chiavenna. Grazie al contributo straordinario di 400mila euro, messo a disposizione da fondazione «Cariplo», il cantiere potrà essere aperto nel mese di maggio e l’opera verrà consegnata entro i primi di settembre, in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico. In questo modo i bambini, che da quattro mesi seguono le lezioni nelle aule delle scuole medie, potranno rientrare nelle proprie classi, a meno da un anno dal cedimento del tetto.

«Sono passati sono 89 giorni dal crollo della copertura del tetto – commenta il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta – In questo periodo la nostra amministrazione si è attivata e oggi festeggiamo questo risultato. Da subito abbiamo affrontato la situazione, anzitutto facendo in modo che i bambini non perdessero giorni di scuola – le lezioni sono state interrotte solamente per una giornata. Abbiamo, grazie alla collaborazione con insegnati e dirigenti scolastici, trovato spazi nella vicina scuola secondaria di primo grado e poi, da subito, ci siamo attivati per reperire i fondi necessari ai lavori».

Il crollo, che aveva interessato circa 30 metri quadri della sovrastruttura, era infatti avvenuto il 14 dicembre scorso, a causa della violenta nevicata che si era abbattuta sulla Valchiavenna. L’incidente, fortunatamente, non aveva avuto altre spiacevoli conseguenze e nè bambini, nè insegnati, erano rimasti coinvolti nell’accaduto. «I lavori che faremo ci permetteranno di sostituire completamente il tetto – illustra il vicesindaco di Chiavenna, Davide Trussoni – I muricci e i tavelloni, responsabili del cedimento, verranno sostituiti con una sovrastruttura più leggera e moderna, composta da un’orditura in legname, da guaine e da una copertura in lamiera. Sostanzialmente il tetto diventerà piano, e rimarrà all’interno dei cornicioni presenti, anch’essi soggetti a ristrutturazione. Esternamente non si noterà alcuna differenza ma quella che abbiamo deciso di adottare è, sicuramente, una soluzione tecnologica molto più adeguata ai tempi e che sarà in grado di garantire un perfetto isolamento alla struttura. Il crollo, fortunatamente, non ha interessato le parti portanti dell’edificio e questo ci ha consentito di lavorare sull’ultima soletta, senza dover rinforzare, o modificare, l’assetto strutturale della scuola».