Chiavenna, nuovo Consultorio familiare: "Bisogna fare di più"

I cittadini: "Questa inaugurazione è ben lontana dal potenziamento dei servizi promesso"

Chiavenna, Comitato ospedaliero

Chiavenna, Comitato ospedaliero

Chiavenna, 10 marzo 2019 -  Ospedale di Chiavenna: il «nuovo consultorio familiare è un miglioramento, ma i servizi rimangono inferiori a quelli erogati dal vecchio punto nascite». A sottolineare come l’ampliamento del consultorio presso il nosocomio chiavennasco sia ancora «ben lontano dal potenziamento dei servizi promesso» dai vertici aziendali e regionali, nel settembre del 2018, sono i cittadini del comitato «Insieme per l’ospedale di Chiavenna», attivi per la tutela del reparto di ostetricia e di ginecologia del presidio della Valle del Mera, chiuso nella scorsa estate. «Riteniamo grave – sottolineano gli attivisti - che di fatto è stata indetta un’inaugurazione per un servizio già esistente, seppur in parte incrementato con le visite domiciliari delle ostetriche e delle puericultrici. In realtà questo non è ancora il potenziamento preventivato dalla delibera di settembre 2018».

Un primo passo verso un miglioramento del presidio ospedaliero però è stato fatto: l’acquisto del sofisticato ecografo in 4D utilizzato per la morfologica. Con il solo pagamento del ticket, c’è un’assistenza domiciliare ostetrica e di puericultura - attivata entro 72 h dalla richiesta - per tutte le neo-mamme. C’è l’ulteriore vantaggio che le ostetriche sono quelle che hanno seguito la donna prima del parto. Anche questo servizio solitamente è offerto esclusivamente da ostetriche private o da corsi preparto e di massaggio neonatale con personale qualificato e specializzato. Le novità costituiscono, come sottolineato dallo stesso comitato, «indubbi passi in avanti, tuttavia insufficienti»: «Mancano sicuramente altri servizi – sottolineano gli attivisti – ma se non cominciamo ad utilizzare seriamente quelli che ci sono stati dati non potremo chiederne di nuovi o chiedere di implementare quelli esistenti». In sostanza la tutela, e l’eventuale potenziamento dell’ospedale cittadino, non dipendono unicamente dalla volontà politica. Centrale, per garantire la presenza nella Valle del Mera del nosocomio, è che i cittadini dei Comuni valchiavennaschi continuino – e in molti casi tornino – a rivolgersi alla struttura di Chiavenna invece di preferirle i presidi ospedalieri di Lecco, dell’Alto Lario o di Sondrio.