C’è l’appello a utilizzare un’app per geolocalizzare i dispersi

A Ponte di Legno un addestramento per cercare le persone che si perdono in montagna e in luoghi impervi

Migration

Sempre più escursionsiti, fungiatt e cercatori di castagne si perdono nei boschi. Dalle statistiche aggiornate a metà novembre, l’anno scorso solo i volontari del Soccorso Alpino della XIX Delegazione Lariana – che tra le 5 lombarde è la principale per numero di interventi e di volontari e per territorio coperto tra Lecco, Como, Varese, Pavia e Oltrepo – ne hanno dovuti cercare 49, più del 10% di tutte quelle soccorse. "Dopo la pandemia sono aumentate le persone che vanno in montagna, tutto l’anno, senza una preparazione adeguata – confermano dal Soccorso Alpino e speleologico lombardo -. Ciò comporta più attivazioni, dal cercatore di funghi e castagne all’escursionista disorientato, dal turista che non conosce il posto fino a situazioni molto più complesse". Solitamente le ricerche vengono gestite a livello territoriale, ma spesso si estendono a zone molto ampie e coinvolgono soccorritori di diversi enti: Vigili del fuoco, militari della Guardia di finanza, volontari della Pc, ognuno con protocolli e "regole" di ingaggio da coordinare per pianificare al meglio e il prima possibile le missioni. Proprio per questo 36 tecnici specializzati del soccorso alpino e speleologico sono tornati sui banchi, a scuola di ricerca di dispersi, direttamente sul campo, in aula, alcuni in dad. Hanno studiato le normative, l’utilizzo di cani da ricerca, cartografia, geolicalizzazione... I corsi di formazione e addestramento si sono svolti a Ponte di Legno. Poi ci saranno le verifiche. A tutti gli amanti dei monti i volontari regalano l’app di geolocalizzazione GeoResq: permette di salvare i percorsi e inviare una richiesta di allarme geolocalizzato. Daniele De Salvo