Madesimo e case sfitte, ecco il progetto per il rilancio

Il sindaco Masanti: "Delle ristrutturazioni se ne occuperà una società privata piemontese"

Madesimo

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madesimo, 11 marzo 2017 - Il commento sull’andamento del mercato immobiliare e turistico a Madesimo non può che essere parziale «se fatto da un’agenzia immobiliare di Chiavenna». Secondo il sindaco di Madesimo, Franco Masanti, per valutare in modo obiettivo questi elementi bisogna interpellare gli operatori del posto. Il quadro che ne emergerebbe sarebbe differente: non più un progressivo abbandono da parte dei milanesi della località turistica e un netto calo delle vendite di abitazioni nell’ultimo anno, come invece affermava un immobiliarista della città del Mera nella recente intervista a Il Giorno.

«La gente che vuole acquistare a Madesimo si rivolge a Madesimo. Inoltre, soprattutto da un anno a questa parte, molti utilizzano internet». Ci sono diverse case vuote, è vero, ma tante sono divise tra più fratelli. Il turista ha cambiato abitudini, altrettanto vero, «ma non se ne sta andando: le presenze sulle piste sono aumentate - prosegue - Quanto al calo del prezzi degli immobili, vale per tutti. Con aprile dovremmo concretizzare un accordo con una società di Torino, Halldis, che consenta di recuperare i cosiddetti letti freddi: appartamenti vuoti e vetusti da ristrutturare e rimettere sul mercato, garantendo sette otto-mesi l’anno di occupazione».

A breve, «riuniremo tutti i condomini per capire la disponibilità. La ristrutturazione verrà effettuata da Halldis e finanziata trattenendo una parte del guadagno degli affitti. Si garantirà anche un periodo di alloggio al proprietario. In questo modo, dovremmo riuscire a mettere sul mercato 50-100 appartamenti, garantendo la permanenza in paese di altrettante persone, più propense a uscire la sera rispetto ai clienti degli alberghi». Ne conseguirebbe una maggiore movimento, a beneficio di tutti. L’altro aspetto di Madesimo criticato è la mancanza di un "dopo sci” per ragazzi e famiglie. «I pub ci sono, ma sono ubicati al piano terra dei condomini e, quindi, soggetti a denuncie per il rumore. Qualcuno è finito addirittura in tribunale. In Comune è un continuo di lettere di lamentele, non calmano gli animi nemmeno le certificazione Arpa». Per dare una svolta, l’amministrazione sta portando avanti diversi progetti. «Il primo è la realizzazione di un polifunzionale che permetta di organizzare eventi e manifestazioni anche d’inverno». Poi, «stiamo spingendo affinché i pub si spostino fuori paese, collegati magari a un autosilo». Si fa qual che si può con le poche risorse a disposizione. «Introitiamo circa 3 milioni di Imu sulle seconde case dei quali oltre la metà li porta via lo Stato».