Sondrio, il 'caschetto digitale' pilota gli interventi

La realizzazione di due giovani ingegneri consente a un tecnico di guidare a distanza la riparazione di un guasto nelle aziende

I partner del progetto

I partner del progetto

Sondrio, 3 aprile 2020 - Tra le tante difficoltà logistiche che si configurano nell’era del Coronavirus, la necessità di manutenzione da parte di tecnici esperti impossibilitati a raggiungere il luogo di intervento è forse tra le più impattanti. Questo vale per il fornitore che non può recarsi in assistenza presso il cliente ma anche viceversa.

Succede così che l’invenzione di due giovani ingegneri valtellinesi da utile diventa indispensabile. L’idea è quella di un caschetto intelligente, semplice ed efficace, per l’assistenza real-time in remoto pensato proprio per le aziende produttive. "Le invenzioni servono a semplificare il lavoro di tutti noi - spiega l’ingegner sondriese Giuliano Faini ora residente a Milano, co-fondatore di Digitalnology con sede a Nova Milanese in provincia di Monza -. Il caschetto digitale è la volontà di portare uno strumento di collaborazione moderno all’interno di cantieri ed officine". Nell’era del lavoro smart, dove siamo connessi digitalmente e dove si può lavorare ovunque, sono ancora molte le figure lavorative che non hanno questo tipo di opportunità: operai e tecnici, in particolare. È proprio per loro che è pensato un innovativo caschetto digitale a comando vocale che consente di videochiamare un tecnico in assistenza remota. Il tecnico vedendo ciò che vede l’operatore lo può guidare, passo a passo, nella risoluzione del problema. Inoltre, il piccolo display montato sul caschetto consente all’utente di vedere foto, schemi e manuali dei prodotti o di inviare foto al tecnico, in remoto, per ottenere maggiori chiarimenti.

Il tutto in tot le sicurezza e con le mani libere di lavorare. L’ingegnere Klaus Pini, Ceo di CP Technology e co-fondatore di Digitalnology, è stato il primo a pensare a questa soluzione. "Non conto le volte che, in passato, mi è capitato di dover mandare un tecnico specializzato a risolvere un problema urgente per un nostro cliente - ricorda il professionista di Sondrio - in Italia o all’estero, con importanti costi di spostamento e perdita di produzione per il cliente a causa del fermo impianto. Abbiamo testato noi per primi questa soluzione e abbiamo toccato con mano quanto sia utile ed immediata". Chi si dota di questa tecnologia beneficia, inoltre, del credito di imposta del 40% Industry 4.0 e anche delle sovvenzioni per lo smartworking attivate dalla Lombardia e da altre regioni a causa del Covid-19. Anche per questo motivo c’è stato, in questi mesi, un esponenziale aumento di interesse a livello nazionale per questa soluzione, dalle PMI e da grandi gruppi: costruttori, produttori di macchinari, gestori di immobili, officine di riparazione, ecc.

"Il Digital Helmet - sottolinea Pini, figlio di Diego, l’indimenticato manager del basket in Valtellina - può essere corredato da una valigetta che serve per un trasporto sicuro, ma anche per garantire connettività attraverso un router wi-fi sempre attivo che può ospitare 3 SIM; garantire che il dispositivo sia sempre carico grazie ad una power bank integrata nella valigetta e collegabile ad una presa di corrente esterna; proteggere il dispositivo dagli urti durante lo spostamento grazie a sagome protettive in gomma preformata. Le dimensioni della valigetta rispettano le misure aeroportuali per il trasporto a mano".