Carico degli alpeggi, pronta a partire la stagione Sono 52 quelli che accoglieranno 3mila bovine

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È tutto pronto per il carico degli alpeggi e l’avvio della stagione produttiva del Bitto Dop. Saranno 52 gli alpeggi (pari a 11.531 ettari di superficie), con circa tremila bovine da latte e oltre 300 capre, e 10 gli stagionatori coinvolti nella produzione 2022 del Bitto, uno dei formaggi a latte crudo intero tra i più antichi d’Italia, prodotto da giugno a fine settembre in piccoli caseifici tra i 1.400 e i 2.300 metri nelle province di Sondrio e Lecco e in alcuni Comuni limitrofi della Val Brembana. Una produzione, quella del Bitto, che si affianca a quella del Valtellina Casera Dop, formaggio semigrasso di latteria essenziale per un buon piatto di pizzoccheri. Due prodotti unici, tutelati sotto l’egida del Consorzio di tutela Valtellina Casera e Bitto Dop, che rappresentano un volano fondamentale per l’economia della Valle: con un valore alla produzione di 14,5 milioni (+11,1% sul 2020), e circa 25,4 milioni al consumo nel 2021 danno lavoro a 650 addetti. I dati sono stati resi noti lunedì a Milano nell’open day "Tempo al tempo" organizzato dal Ctcb in occasione del primo giorno dell’estate presso Cascina Cuccagna. "Bitto e Valtellina Casera – dice il neo-presidente del Ctcb, Marco Deghi - hanno un valore inestimabile sia per l’indotto che portano in valle ma anche sociale e ambientale per il ruolo che svolgono i casari nella custodia degli alpeggi, in linea con le richieste Green Deal". Fulvio D’Eri