Canton Grigioni: "Ci sono troppi lupi". Cinque branchi nel mirino

Gli allevatori svizzeri chiedono interventi: "Pericolosi per l’uomo e il bestiame"

Un lupo sui monti della Valtellina

Un lupo sui monti della Valtellina

Chiavenna - La reintroduzione dei lupi e la loro presenza in quota non preoccupa solo gli allevatori italiani, nel Canton Grigioni l’allarme per gli attacchi compiuti l’autunno scorso ai danni degli animali al pascolo in quota ha raggiunto una tale eco che è nato un comitato che ha proposto un regolamento da introdurre nella prossima legge sulla caccia. Il primo punto riguarda il contenimento del grande predatore, non si sa ancora se spostando gli esemplari in eccesso in altri territori oppure abbattendoli. In Canton Grigioni infatti sono stati censiti ben 7 branchi attivi, in cinque di questi lo scorso sono nati una trentina di cuccioli, secondo gli allevatori il numero di branchi andrebbe ridotto a non più di due. "Con due branchi, il Cantone adempie al suo obbligo internazionale di preservare il lupo come specie", spiegano gli allevatori che si lamentano per il rapido proliferare di predatori negli ultimi anni. Insieme ai lupi, naturalmente si sono moltiplicati gli attacchi agli animali domestici e da fattoria.

"Si avvicinano agli insediamenti, alle singole aziende agricole e addirittura alle persone – si lamentano gli allevatori – questi attacchi non possono più essere tollerati. Sono inoltre indispensabili misure di protezione delle mandrie che dovranno essere pagate con fondi per la conservazione della natura. In particolare le spese sostenute dagli interessati dovrebbero essere pienamente compensate". Un provvedimento quest’ultimo pienamente in vigore anche dalla parte italiana del confine dove la Regione, attraverso la provincia, risarcisce i capi uccisi e mette a disposizione le recinzioni elettrificate che, a detta degli esperti, sono un ottimo dissuasore.