Sondrio, cani sfrattati dai parchi: i padroni alzano la voce

“Flash mob” di protesta di una cinquantina di proprietari di Fido e il Comune promette di rivedere l’ordinanza di divieto di accesso

Cani al parco

Cani al parco

Sondrio, 16 ottobre 2019 -  Si sono radunati in una cinquantina, con i propri amici animali al seguito, in Piazza Campello a Sondrio per protestare contro i provvedimenti adottati dalla Giunta Scaramellini che limitano l’accesso dei cani in alcuni parchi del centro. Il «Flash mob» di lunedì mattina – supportato da un elevato numero di commenti a favore dell’iniziativa sulle piattaforme sociali – ha sortito l’effetto voluto, e l’amministrazione comunale, pur mantenendo i divieti principali, ha aperto alla possibilità di apportare qualche modifica all’ordinanza, per venire incontro alle esigenze dei proprietari di cani.

A non piacere ai manifestanti il divieto di entrare, con gli animali nel Parco della Rimembranza, all’interno dei giardini di Villa Quadrio, nel giardino Stelline tra via Caimi e Ragazzi del ‘99, nell’aiuole e nelle aree verdi di Piazza Campello, nei giardini Sassi con sanzioni previste, per i trasgressori, fino a 100 euro. Tra i nuovi obblighi imposti ai padroni dei cani anche quello di «adottare tutte le misure – come scritto nell’ordinanza – commisurate con le esigenze di benessere dell’animale, al fine di impedire loro di lordare con urina i muri di palazzi, portoni, vetrine, panchine, cestini, pali, veicoli in sosta. Nel caso in cui risultasse impossibile, è fatto obbligo al conduttore di provvedere all’immediata detersione del luogo lordato con dispersione di acqua, che dovrà pertanto essere portata al seguito o immediatamente reperita». Tutte le indicazioni in aggiunta alle modalità di condotta dei cani sul suolo pubblico già disciplinate da una serie di disposizioni nei regolamenti di Polizia urbana e di Igiene urbana, tra cui l’obbligo di trattenere costantemente gli animali al guinzaglio e di raccogliere le deiezioni.

«Si è verificato che tali norme rimangono spesso disattese – ha sottolineato il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini –. Queste omissioni dei conduttori degli animali determinano condizioni di grave pregiudizio per i profili igienico-sanitari e di decoro delle aree urbane, con particolare riferimento a luoghi che, per loro storia, natura e caratteristiche, assumono significati di particolare rilevanza e dignità per i cittadini. Mi riferisco, ad esempio, al Parco della Rimembranza, che ospita il Sacrario militare ed il Museo della Memoria della Shoà, e ai Giardini di Villa Quadrio, che costantemente si presentano in condizioni assolutamente indecorose a cagione dell’abbandono al suolo delle deiezioni. Inoltre, simili condotte contribuiscono a determinare un oggettivo pregiudizio per la libera e serena fruizione delle aree da parte dei cittadini, soprattutto dei soggetti più fragili come anziani e bambini». In molti sottolineano come sia giusto punire, con multe anche salate, i proprietari di animali che non si preoccupano di pulire le deiezioni dei propri cani ma che imporre il divieto di accesso ad intere aree verdi è una decisione discriminatoria. «Faremo delle verifiche – ha concluso Scaramellini – allo scopo di venire incontro alle esigenze di tutti».