Albaredo, cani bruciati vivi: il prefetto chiede giustizia per Bobo e Lea

I quattrozampe forse davano fastidio perché abbaiavano troppo. Giuseppe Mario Scalia: "Invito i cittadini a collaborare con lealtà e concretezza"

La cuccia dei due segugi data alle fiamme

La cuccia dei due segugi data alle fiamme

Albaredo per San Marco, 26 giugno 2018 - Continua a suscitare grande indignazione in tutta la Valtellina la vicenda di Bobo e Lea, barbaramente uccisi perché, pare, abbaiavano di notte e davano fastidio. Sulla storia dei due cani arsi vivi ad Albaredo per San Marco è intervenuto il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, che, così come le associazioni animalistiche, chiede giustizia.

"Colui o colei che ha commesso questo orribile e sconvolgente gesto non può rimanere nel nascondimento – scrive il prefetto -. Invito le Forze dell’ordine, in particolare il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, a mettere in atto tutte le possibili energie per scovare l’autore. Un invito ai cittadini a collaborare con lealtà e concretezza".